Gudmundsson e Fagioli presente e futuro della Fiorentina: i riscatti devono arrivare a prescindere da come finirà la stagione. Per l'Europa tutto è possibile, sia in campionato che in Conference. Fare una scelta sarebbe un errore imperdonabile

Gudmundsson e Fagioli presente e futuro della Fiorentina: i riscatti devono arrivare a prescindere da come finirà la stagione. Per l'Europa tutto è possibile, sia in campionato che in Conference. Fare una scelta sarebbe un errore imperdonabileFirenzeViola.it
Oggi alle 10:20L'editoriale
di Lorenzo Di Benedetto

La sbornia per la vittoria contro la Juventus è giustamente ancora viva, le due settimane che la Fiorentina trascorrerà senza partite saranno con l'umore alle stelle e l'obiettivo sarà quello di ricaricare le pile prima del rush finale che può dire ancora tutto. La squadra di Palladino, come detto dallo stesso tecnico dopo la vittoria contro il Panathinaikos, ha vissuto una stagione farcita da troppe altalene. Vittorie di prestigio, come non accadeva da anni, sommate a tonfi che hanno fatto malissimo e hanno messo, giustamente, in discussione il futuro dell'allenatore. Poi due vittorie che hanno riportato la serenità e la tranquillità, contro i greci e contro i bianconeri. Ma adesso guai a sentirsi appagati, perché la stagione inizia adesso e tutto può e deve ancora essere scritto.

Presente e futuro.
Nel trionfo di domenica ci sono stati tantissimi protagonisti in campo, ma i nomi che vogliamo fare oggi sono soltanto due: Albert Gudmundsson e Nicolò Fagioli. Due giocatori non banali, reduci da problemi, diversi, che li hanno limitati negli ultimi mesi, ma con un destino che dovrà essere comune: restare alla Fiorentina. L'islandese, arrivato a Firenze l'estate scorsa, è stato tormentato dagli infortuni e da qualche incomprensione con Palladino che sembra essere definitivamente superata, ma vederlo in campo è luce per gli occhi, come dimostrano anche gli ultimi due gol segnato contro Napoli e Juventus. La sua media gol è da campione, nonostante, appunto, la sua stagione non perfetta, almeno fino a questo momento. Il centrocampista è invece approdato a Firenze nell'ultimo giorno di mercato invernale e fin dal primo momento, anche se non sempre utilizzato nel suo ruolo, ha fatto vedere tutto il suo valore. L'assist per Mandragora di esterno destro è la fotografia della qualità di questo giocatore, che potrà soltanto migliorare, vista la sua carta d'identità che è ancora tutta dall sua parte. Entrambi sono arrivati in prestito con obbligo di riscatto condizionato ma la cosa che deve essere chiara nella testa della dirigenza della Fiorentina è che comunque vada gli investimenti per prenderli a titolo definitivo dovranno essere fatti. Impossibile rinunciare a loro nelle prossime stagioni, visto che calciatori così non sono mai banali con la maglia viola addosso, e allora anche da parte della società dovrebbe arrivare un'investitura che possa dare certezze a tutti: ai tifosi e agli stessi giocatori, pronti a diventare sempre più decisivi nella parte finale della stagione.

Nessuna scelta da fare.
Prima del fischio d'inizio della gara contro la Juventus, si erano poi fatte largo alcune voci che parlavano della volontà della Fiorentina di dare priorità alla Conference League, ma mai discorso potrebbe essere più sbagliato, Eccezion fatta per i ruoli di Kean e Dodo, infatti, la rosa a disposizione di Palladino è completa e lunga. E allora perché non povare anche a fare il miracolo in Serie A? Per miracolo, sia chiaro, si intende arrivare tra le prime quattro, molto difficile, difficilissimo, ma non impossibile, mentre per l'accesso all'Europa League il discorso è diverso. Tanto inutile quanto impossibil fare previsioni, anche perché la Fiorentina quest'anno è stata difficilmente decifrabile. Ma una cosa è certa: con nove partite di campionato ancora da giocare tutti i discorsi sono aperti, così come in Conference League. E allora è vietato mettere una competizione davanti a un'altra.