AG. BIANCO A RFV, Lo voleva anche il Verona, ma a Firenze ha comunque funzionato tutto

30.07.2023 18:40 di  Redazione FV  Twitter:    vedi letture
AG. BIANCO A RFV, Lo voleva anche il Verona, ma a Firenze ha comunque funzionato tutto
FirenzeViola.it

Il noto agente Beppe Galli, che assiste tra gli altri anche Alessandro Bianco, è intervenuto a Radio FirenzeViola nel programma "Viola Weekend". Ecco il suo intervento: "Tutte le società dovrebbero lavorare sotto traccia, spesso chi fa uscire delle notizie lo fa per far credere che un giocatore sia ambito, è un giochino del mercato. Infantino? Spero non sia l'unico colpo di questo genere, anche perché stimo Burdisso e credo abbia portato un giocatore fortissimo, anche se non lo conosco e non posso giudicarlo. Il problema è che è un 2003, e come sapete, in Italia i giovani non è che li facciano giocare volentieri".

Bianco? "La scelta di Alessandro di rimanere è stata ponderata e utile, perché con i grandi si ha più intensità, inoltre imparare il calcio di Italiano può essere utile per il futuro, sperando che lo stesso tecnico resti. In che ruolo può rendere al meglio? E' di una intelligenza calcistica tale che può giocare ovunque, sia in mediana davanti alla difesa che come mezzala. Ha avuto grande rispetto dei compagni di squadra e dell'allenatore senza pretendere nulla, è stato esemplare, anche se sperava che qualche presenza in più ci scappasse. Lo ha detto anche lui".

Perché la Reggiana? "C'era qualcosa in Serie A. Sogliano lo stima molto e già lo scorso anno poteva rientrare in uno scambio con il Verona, ma la Fiorentina voleva darlo solo in prestito secco, perciò la scelta del giocatore è caduta sulla Reggiana per dimostrare il suo valore e ritornare poi in Serie A".

Come vedrebbe la coppia Bianco-Dominguez? "Non saprei, già faccio fatica a seguire i miei ragazzi, non mi sbilancio".

Perché non ha avuto spazio? "Ha funzionato tutto, c'è grande stima tra Alessandro e Italiano, ma l'anno scorso i viola hanno puntato obiettivi importanti e ogni allenatore cerca sempre elementi di esperienza. Ci sono pochi giovani italiani che giocano d'altronde. In Italia si guarda anche la carta d'identità".