IL TELECRONISTA DAZN A FV, JAVI MARTINEZ-VIOLA È POSSIBILE. PERFETTO PER IACHINI
La Fiorentina continua a guardare in Germania e più precisamente in casa Bayern Monaco. Dopo il trasferimento della scorsa estate da parte di Franck Ribery in Toscana, adesso i viola stanno tentando Javi Martinez, centrocampista basco che ha vinto tutto quanto era possibile vincere tra club e Nazionale. Per approfondire i possibili risvolti di questa trattativa, FirenzeViola.it ha contattato, in esclusiva, Carsten Fuß, commentatore di DAZN per la Bundesliga, ma non solo.
Esistono veramente delle possibilità che Javi Martinez possa venire alla Fiorentina?
"Secondo me lascerà il Bayern Monaco e non ci sarà un futuro per lui in Baviera. Ha superato una certa età e c’è tantissima concorrenza a centrocampo, è un giocatore molto apprezzato dal Bayern Monaco per la fedeltà e per come si comporta fuori dal campo, ma non rimarrà. Ci sono chances che possa vestire la maglia viola".
Quanto può incidere l’amicizia con Ribery in questo affare?
"Visto che si conoscono da anni la stima è reciproca, e, secondo me, si sentirà sicuramente con Franck prima di prendere una scelta definitiva. Il francese potrebbe avere un ruolo importante ed un valore grandissimo su quello che deciderà poi di fare Javi Martinez".
Vedrebbe adatto lo spagnolo per il calcio di Iachini?
"Sarebbe un acquisto azzeccato per il suo modo di giocare perché Javi Martinez assicura una certa copertura, può fare anche il centrale di difesa ed è fortissimo di testa quindi incide molto sui calci piazzati anche se per la verità più in fase difensiva che in quella offensiva".
Uno dei suoi punti di forza è la duttilità visto che riesce a fare sia il centrocampista che il difensore. Dove tornerebbe più utile alla Fiorentina?
"Da difensore centrale gli manca un po’ lo scatto, lo fa molta con l’esperienza, ha una posizione che gli permette di anticipare gli avversari, ma se ci sono degli attaccanti veloci non lo vedo benissimo. Invece a centrocampo potrebbe avere la meglio grazie alle sue capacità di leggere la partita e quelle di fare da diga davanti ai difensori".
Cosa porterebbe che adesso manca alla squadra gigliata?
"L’abbiamo visto anche con Ribery che ha portato una certa esperienza internazionale, un modo di stare sul campo diverso dagli altri che non hanno vinto trofei. Anche la fama che lo circonda e le situazioni vissute in passato servono ad insegnare agli altri come comportarsi nei momenti decisivi e delicati".
Si aspettava questo rendimento da parte di Ribery nella stagione appena conclusa?
"Mi ha sorpreso la sua continuità. Ho commentato alcune partite sue anche contro il Milan a San Siro quando è uscito con l’ovazione di tutto lo stadio. Peccato per l’infortunio, ma sicuramente il rendimento non mi ha sorpreso, piuttosto la sua continuità sì".