PRANDELLI A FV, LA CONDIZIONE LIMITA CHIESA: GLI HO DETTO DI RESTARE IN VIOLA
Il pareggio per 0-0 contro il Cagliari di ieri ha evidenziato una volta di più tutte le difficoltà della Fiorentina in fase realizzativa, ma ha anche confermato il periodo non facile di Federico Chiesa, avulso dal gioco e sostituito all'intervallo. FirenzeViola.it ha contattato, in esclusiva, l'ex tecnico gigliato, Cesare Prandelli, con il quale ha analizzato varie tematiche.
Che cosa è mancato ieri ai viola per vincere la partita?
"Sicuramente un po' di fortuna perché tante volte ti può dare uno slancio anche psicologico. Manca la finalizzazione, la precisione in zona gol, ma in questo momento diventa complicato commentare le partite perché giocando ogni 3 giorni cambia tutto e non c'è tempo per preparare nei dettagli le sfide, per recuperare in quanto lo sforzo è diverso dal solito".
Che idea si è fatto sul rendimento sottotono offerto da Chiesa ultimamente?
"Penso che sia una questione di condizione fisica. Lui è straripante con la gamba giusta e quando fisicamente sta bene. Su di lui ci sono sempre aspettative molto alte, si pretendono grandi giocate, ma ora è complicato perché fisicamente non sembra essere al massimo della forma".
Immagina il suo futuro altrove?
"Sono due anni che mi chiedono questo e rispondo sempre che è il giocatore che deve dire cosa vuole fare e decidere il suo futuro in base a cosa vede nella sua carriera. Avevo consigliato sia lui che Bernardeschi di restare altri 4 o 5 anni a Firenze per poi andare in una big ed essere protagonisti al 100% e non in ballottaggio. Lui deve prendere una decisione con senso di appartenenza e rispetto nei confronti del club, della città e dei tifosi".
Quanto è pesata l'assenza di Castrovilli contro il Cagliari?
"Lui è l'unico centrocampista in Italia che fa percussioni individuali e manca sicuramente quando non c'è spazio, quando le squadre si chiudono bene ed anche sulle ripartenze. Ha delle qualità che non vedo in altri centrocampisti italiani".
Ieri ha debuttato con la maglia viola Kouame. Lei che lo ha allenato lo considera un buon acquisto?
"Christian è un giocatore generoso, altruista, un professionista serio che si allena con determinazione, un ragazzo solare e magnifico. Però attenzione, non alziamo troppo le aspettative. Lui è una seconda punta poi si può adattare anche in certe partite, ma se ha campo è molto meglio".
Il furto in casa di Ribery ha tolto serenità al francese, ma ieri sera ha dimostrato ancora una volta tutto il suo valore.
"Abbiamo speso tutti parole per lui anche se molti all'inizio avevano delle perplessità perché quando i campioni si rimettono in gioco non è facile lavorare come i ragazzi, ma ha fatto vedere di avere personalità, carattere, di essere un leader: con lui la Fiorentina ha un senso, toglie pressione agli altri. Può giocare in qualsiasi ruolo perché è un giocatore di calcio. E ieri sera ha dimostrato anche senso di appartenenza".
Volendo metterla un po' in difficoltà: come vedrebbe De Rossi tecnico della Fiorentina già dalla prossima stagione?
"Nessuno può dire se è pronto, ci sono ex calciatori che smettono ed allenano subito una grande squadra perché sono nati pronti e altri che invece hanno necessità di fare gavetta. Sono due ruoli completamente diversi, ma Daniele è una persona seria e se si ritiene pronto fa bene ad intraprendere questa strada".