AJAX, I ragazzi terribili di Van Basten

18.02.2009 00:00 di  Marco Gori   vedi letture
AJAX, I ragazzi terribili di Van Basten
FirenzeViola.it

Dici Ajax e pensi inevitabilmente a Crujff, Rep, Haan e Neeskens. Oppure a Van Basten, Rijkaard, Koeman e ai fratelli De Boer, se appartieni alla generazione successiva. O ancora a Grygera, Van der Vaart e Huntelaar, se sei proprio un neofita. In ogni caso l’Ajax di oggi non è più niente di tutto ciò. Una società ridimensionata? Non esattamente. Una società in linea coi tempi e che guarda al futuro, almeno a giudicare dai contributi che abbiamo raccolto nelle scorse settimane e da quelli che vi proporremo a breve. Una società che ha intrapreso una strada difficile, perché resta il club più titolato del proprio Paese, con una tifoseria molto “calda” ed esigente. Ma una strada che potrebbe dare presto i propri frutti. Si è investito molto sui giovani, alcuni dei quali rivenduti poi a caro prezzo, come appunto Huntelaar. Ma è stata consolidata una società che, se a livello di risultati, non è, almeno per ora, ai vertici del calcio europeo, lo è sicuramente a livello logistico. A cominciare dallo stadio in cui gioca, l'Amsterdam Arena, un vero gioiello, tanto da meritarsi le “5 stelle della UEFA”; un impianto da 51.000 posti completamente coperto, che oltre ad aver ospitato le partite dell’Europeo del 2000, è stato utilizzato anche in occasione dei concerti delle più grandi rockstar e band mondiali, come gli U2, Madonna, Robbie Williams e i Red Hot Chili Peppers. L’attenzione ai giovani è a livello mondiale, con succursali in Sud Africa e negli Stati Uniti. Un club che è allo stesso tempo un laboratorio, ma guai se la Fiorentina penserà di affrontare una squadra per così dire “sperimentale”. Ovviamente come tutte le squadre formate da giovani è soggetta ad “alti e bassi”, ma chi entra a far parte di questo glorioso club non lo fa nella speranza di trovare un trampolino di lancio verso i milioni della Premier o della Liga, bensì sentendo di indossare la maglia di una squadra che ha fatto la storia del calcio.

Lo hanno dimostrato i ragazzi di Van Basten domenica scorsa nella super classica del campionato olandese con una grande prova di orgoglio contro il Feyenoord. Lo ha in parte dimostrato lo stesso Huntelaar che prima di lasciare i Lancieri, ci ha pensato molto bene. E pare che qualche rimpianto gli sia rimasto. Ma veniamo al concreto, che è poi quello che più interessa i tifosi viola. Paradossalmente, il giovane Van Basten, fa giocare la propria squadra in una maniera molto più tradizionale, o meglio, molto più olandese, rispetto ai più esperti Jans e Veergoosen, tanto per citare i tecnici dei club dei Paesi Bassi che hanno affrontato la Fiorentina nella scorsa stagione. L’ex centravanti del Milan schiera un 4-3-3 che spesso si trasforma in un 4-2-1-3 grazie alle caratteristiche del giovane serbo Miralem Sulejmani, strappato all’Heerenven nello scorso mercato estivo. La spregiudicatezza con cui “Il Cigno di Utrecht” manda in campo i suoi uomini ha destato molto entusiasmo ad inizio stagione, ma qualche perplessità alla ripresa del campionato, quando sono iniziate le prime batoste, la prima delle quali, guarda caso, proprio contro il Groningen. E’ fuori discussione la capacità di Van Basten di valorizzare i giovani messi a sua disposizione dalla società, come ad esempio, Anita e Martina, ma all’ex tecnico della nazionale è stato spesso contestato il fatto di voler insistere con un modulo aggressivo pur in mancanza di adeguati terminali offensivi. L’Uruguyano Luis Alberto Suarez, autore di una strepitosa annata nel campionato 2007/2008, non è infatti una punta pura e il fatto di essere considerato l’erede di Huntelaar sembra averlo messo in difficoltà. Proprio contro il Feyenoord, Van Basten pare aver adottato dei correttivi, schierando un 4-3-3 puro con Sulejmani spostato dall’inizio sulla linea degli attaccanti e con alle spalle tre centrocampisti di ruolo come Gabri, che però sarà assente al “Franchi”, Emanuelson e Lindgren. Dovesse riproporre un modulo simile anche a Firenze, i Viola, potrebbero avere qualche difficoltà in difesa, in quanto più volte i centrali gigliati hanno mostrato difficoltà quando si sono trovati ad affrontare reparti offensivi privi di un vero e proprio punto di riferimento. Occhio anche alle fasce, in particolare a quel Bruno Silva, che con la maglia del Groningen un anno e mezzo fa mise in serio imbarazzo gli esterni viola. La concretezza del nuovo ciclo di Prandelli, e la spregiudicatezza di Van Basten saranno messe domani a confronto in una sfida che si preannuncia tutt’altro che noiosa.