DA SANTA BRIGIDA AL VIOLA PARK: DAL SOGNO ALLA REALTÀ IN 40 ANNI
Il grande giorno dell'inaugurazione del Viola Park è arrivato. Imponente, all'avaguardia, tra i migliori in Europa e, sperabilmente, capace anche di portare punti alla fine della stagione (di recente Cesare Prandelli ha confermato a radio Firenzeviola che al termine del campionato in effetti i benefici pure in classifica dovrebbero esserci). E' bello credere che già adesso, dietro al terzo posto, ci sia anche una parte del lavoro svolto al Viola Park, dove la Fiorentina si sta allenando da quest'estate.
E' un giorno storico perchè sognato e atteso almeno da quarant'anni. All'inizio degli '80, quando la Fiorentina dei Pontello inseguiva lo scudetto, l'idea era anche quella di dotarsi di un moderno Centro Sportivo. E la scelta cadde su Santa Brigida, vicino a Pontassieve, in una zona edificabile per la quale non doveva esserci il cambio di destinazione d'uso. Chi è nato negli anni Settanta avrà sentito parlare all'epoca in continuazione di Santa Brigida e di un progetto interessante che però non decollò mai. L'amministrazione comunale non rilasciò il via libera, poichè temeva una eccessiva cementificazione. "Aspettammo quattro anni e poi, sfiniti, abbandonammo l'idea. Peccato perchè partecipammo alla realizzazione dell'impianto sportivo e avevamo in mente di costruire 6-7 campi d'allenamento", ci ha raccontato Niccolò Pontello.
Mentre ricordiamo i continui interventi di Claudio Nassi che suggeriva di prendere in considerazione i campi della Settignanese, il Centro Sportivo era comunque nella testa anche di Cecchi Gori: una società che puntava in alto non poteva non avere un suo training center. La decisione però arrivò solo nella parte finale della gestione cecchigoriana, puntando proprio sui terreni dove adesso sorge l'attuale Viola Park a Bagno a Ripoli. I lavori non partirono neanche perchè la Fiorentina fu inghiottita dai debiti e costretta al fallimento.
Altro giro, altro idea per il Centro Sportivo: i Della Valle nel 2003 acquistarono, con un investimento di circa dieci milioni, i terreni della fattoria de L'Entrata nel comune di Incisa Valdarno. Tanti incontri, tante ipotesi ma una serie di dubbi prima legati alla viabilità, poi alle carenze idriche, unite alle solite difficoltà politiche, frenarono il progetto. Di quell'epoca ricordiamo però il Violone, il vino che forse molti hanno dimenticato che veniva prodotto a Loppiano, nel comune di incisa dove doveva sorgere il Centro Sportivo. Vino che per la verità apparve subito... come un prodotto senza eccessive pretese e che era soprattutto un gadget per i tifosi.
Il percorso insomma è stato lungo, difficoltoso, accidentato, ma alla fine la Fiorentina di Commisso ha raggiunto un grande traguardo. L'inaugurazione di oggi del Viola Park chiude finalmente una falla nella storia viola, ponendo il club almeno sotto questo aspetto davanti alle big d'Italia. Ci siamo, dunque. Tra poco via ai fuochi d'artificio.