GUDMUNDSSON: DOMANI LA SENTENZA, INTANTO L'ISLANDESE È PRONTO AD UNA GUERRA DI NERVI
Le modalità con le quali Albert Gudmundsson si sta prendendo la Fiorentina ricordano una di quelle pellicole cinematografiche spielberghiane dove tutto, a un certo punto della trama, prende un lieto fine. Dopo mesi e mesi di trattativa infatti, la dirigenza viola si era mossa sul giocatore da febbraio salvo poi riprovarci in maniera definitiva quest’estate, Gudmundsson si sta finalmente prendendo la Fiorentina. È infatti un inizio quasi cinematografico quello dell’islandese, che con un gol ogni 43 minuti al Franchi ha già messo lo zampino nelle due vittorie in campionato, portando 5 punti alla causa viola, metà del bottino totale del gruppo allenato da Palladino. Come in ogni film, ci sarà però anche il lieto fine all’orizzonte?
Dal campo al tribunale - Se dal campo l’inserimento dell’islandese sta superando le più rosee aspettative, con un rapporto tra compagni che sta dando frutti all’ex Genoa, soprattutto con Moise Kean, suo partner d’attacco, a tenere banco in casa viola è senza dubbio la vicenda legata alle aule dei tribunali islandesi, dove il giocatore è imputato per cattiva condotta sessuale. Domani, alle 14:45 ore italiane, ci sarà il primo verdetto. Il n.10 viola, tuttavia, non dovrà essere presente e aspetterà la decisione dal Viola Park, dove è rimasto ad allenarsi, poiché non convocato dalla propria nazionale, che lo ha momentaneamente escluso. Nessun viaggio a Reykjavík, dunque, come avvenne ad ottobre, ma la sensazione è che molto del futuro del giocatore in maglia viola dipenderà da cosa enuncerà il giudice in aula.
I possibili scenari - A prescindere da come andrà la sentenza, è da sottolineare che l’islandese, anche se fosse ritenuto colpevole (rischierebbe da un minimo di 1 anno a un massimo di 16 anni di carcere) potrà appellarsi al ricorso. In quel caso, la sentenza definitiva potrebbe essere rimandata alla fine di giugno del 2025. L’ex Genoa, dunque, dovrebbe giocare con il peso della sentenza per un’intera stagione, aspetto psicologico non indifferente, anche se per il momento non ha fatto intendere di soffrire per tali pressioni, continuando a ribadire di essere innocente.