ORA 9 GARE IN DUE MESI. COME GESTIRÀ LA ROSA PALLADINO?
Se le ultime partite hanno evidenziato una Fiorentina in leggero calo rispetto a quanto mostrato nei primi due mesi e mezzo di campionato, il motivo è da ricercare anche (se non soprattutto) nelle tante partite già disputate finora dai viola - ben 25 - con l'infuocato mese dicembre che ha portato (e porterà) i ragazzi di Palladino a scendere in campo 8 volte. Il pareggio di Guimaraes e conseguente terzo posto nel maxi girone di Conference League, tuttavia, ha permesso ai gigliati di disputare due gare in meno e alleggerire un calendario che fino a marzo vedrà la Fiorentina impegnata soltanto nel weekend. Saranno 9 le gare che verranno giocate da Ranieri e compagni tra il 4 gennaio e il 2 marzo, il che darà la possibilità ai giocatori di poter ricaricare le batterie tra una gara e l'altra, e a Palladino di avere sempre 5/6 giorni di tempo per preparare al meglio le varie sfide. A tal proposito ci sarà anche la curiosità di capire come il tecnico viola gestirà la propria rosa, visto che fino a questo momento la Conference serviva a dare minutaggio proprio a coloro che in campionato ne avevano meno. Vedremo se Palladino seguirà più la filosofia di Italiano, che a Firenze schierò 141 formazioni diverse consecutivamente, o quella di Conte che, come vedremo più nello specifico, utilizza praticamente sempre lo stesso undici.
Ampie rotazioni - Guai però a parlare di ‘riserve', è un termine che a Palladino proprio non piace e che forse, in un calcio in cui si gioca ogni tre giorni e in cui si possono fare 5 cambi risulta anche un po' anacronistico. Non a caso il tecnico viola, ogni qualvolta gli viene fatta la domanda sulle seconde linee, cerca di sottolineare come nella sua squadra nessuno è più importante di altri, giustificando le proprie scelte con la volontà di far scendere in campo “la miglior squadra possibile”. Tuttavia i numeri non mentono e se si guarda quelli che tengono conto del minutaggio dei componenti della rosa viola notiamo che alcuni protagonisti assoluti del campionato hanno giocato pochissimo in Europa (Cataldi e Gosens meno di 45', Colpani 55', Ranieri e Kean poco più di 120'). Aggiungiamo che non c’è un solo giocatore gigliato che compare sia nella top 10 dei più utilizzati in Serie A, che in quella dei più utilizzati in Coppa.
Il confronto con le altre - La tendenza però sembra essere comune a gran parte delle squadre che stanno lottando per i primi posti. Anzi, in tal senso, Palladino è tra quelli che più di tutti ricorre all’ampio ventaglio di scelte a disposizione, avendo impiegato in campionato 7 giocatori per oltre mille minuti (Dodò, Ranieri, Gosens, Comuzzo, Kean, De Gea e Colpani) e ben 17 per oltre i trecento (e tra questi non c’è Gudmundsson per cause di forza maggiore). Inoltre la differenza tra Adli - undicesimo calciatore più utilizzato della rosa - e Kouame - dodicesimo - è di appena 80 minuti. Hanno numeri simili anche Juventus, Inter e Lazio, con 7 giocatori sopra i mille minuti, ma per i nerazzurri la differenza tra Frattesi - quindicesimo più utilizzato - e Zielinski - sedicesimo - è di 270’, mentre tra i biancocelesti c’è una differenza di minutaggio di 210’ tra il dodicesimo, che è Dia, e il tredicesimo, Patric. Anche l’Atalanta ha 7 giocatori sopra i mille minuti ma utilizza Zappacosta - tredicesimo più impiegato - 250 minuti in più di Koussounou. Nella Fiorentina, per capirsi, il divario più significativo è tra Colpani e Bove (anche qui, per cause di forza maggiore), tra cui passano meno di 200 minuti. Chiudiamo infine con il Napoli che, come detto in precedenza, rappresenta un vero e proprio caso limite. Nella rosa sono già infatti in dieci ad aver superato i mille minuti e la differenza di minutaggio tra Lobotka - undicesimo per impiego con 992’ - e Gilmour - dodicesimo - è di ben 550 minuti.