QUALCUNO GLI RISPONDERÀ?
Nell'ordine: Rocco Commisso, noi di FV a Belgrado e l'Arsenal. Questo trio tanto strano quanto allargato ha in comune una cosa, l'aver provato ad ottenere risposte da Ristic e soci (l'International Sports Office) sul futuro del loro assistito Dusan Vlahovic, chi con più chi con meno certezza e decisione nel poterlo scrivere. Invano. Guarda con fare pensieroso la compagnia Antonio Conte, fresco d'ingaggio nel nord di Londra sulla sponda del Tottenham e da diverso tempo (al pari del suo ds Paratici) grande ammiratore del centravanti serbo. Continuano difatti a rimbalzare dal momento della sua firma le voci che lo vogliono pronto all'attacco su quel Vlahovic in rottura con i vertici della Fiorentina: nelle scorse ore la questione si è rinvigorita, con tanto di cifre che si attestano sugli 80 milioni, almeno per quanto riguarda la richiesta gigliata.
Da qui all'inizio del mercato c'è ancora un mese e mezzo, ma è inevitabile che i movimenti stiano già iniziando. I racconti più recenti dicono di un Vlahovic poco intenzionato a cambiare aria in pieno inverno e più disposto semmai a capire cosa potrebbe succedere in estate: lo stesso dicasi anche per la società che ne detiene il cartellino, nonostante un'iniziale reazione di pancia di Commisso. Le cose però possono cambiare rapidamente, nel calcio ancor più che nella vita, e in tal senso la differenza la può fare proprio la figura di Antonio Conte. L'allenatore, per costituzione umana, è uno pronto ad alzare la cornetta quando serve convincere qualcuno, si pensi ad esempio ai contatti continui raccontati da Lukaku per fargli dire sì all'Inter.
Viene difficile pensare che ciò non accadrà qualora decida di volere una volta per tutte Vlahovic per i suoi Spurs. Quell'attaccante che gli ha fatto perdere sonno (e forse anche Scudetto, ma è una storia lunga e intrecciata al Covid e all'Europa) dopo lo splendido gol con cui riagguantò sull'1-1 la sua Inter grazie al primo gol personale al Franchi, che servì a salvare solo provvisoriamente la panchina di Montella. Arrivati a questo punto del ragionamento, perciò, la domanda viene spontanea, sardonica e sibillina: qualcuno gli risponderà? Ci fosse bisogno, nel caso possiamo agevolare qualche indirizzo. D'altronde ci siamo anche noi nel calderone di chi ha tentato a vuoto...