UNA BRUTTA E PREOCCUPANTE VIOLA FA UN MIRACOLO. CHE ARRIVINO GLI INNESTI GIUSTI

30.08.2024 00:35 di  Sonia Anichini   vedi letture
UNA BRUTTA E PREOCCUPANTE VIOLA FA UN MIRACOLO. CHE ARRIVINO GLI INNESTI GIUSTI

Siccome la partita meritava, era piacevole da vedersi, i nostri eroi hanno pensato bene di farci patire per 120 minuti oltre i rigori. Ma per come era andata la serata non rimaneva che sperare di arrivare sul dischetto per vedere di portare a casa il passaggio e così è stato. Possiamo però analizzare l’incontro e dire che è stato forse il più brutto degli ultimi anni o uno dei più brutti? Festeggiamo pure questo step superato ma la preoccupazione per quello che abbiamo visto in Ungheria non può farci dormire sonni tranquilli. Siamo riusciti a complicarci la vita come al solito negli istanti finali con una “bischerata” di Ranieri che ha permesso al Puskas di pareggiare una gara che, comunque, avevano avuto più occasioni loro di noi di vincerla, basti pensare che hanno colpito anche un paio di volte pali e traversa.

La conferma viene inoltre dal fatto che il migliore in assoluto della partita di Conference è stato De Gea, sia durante il tempo regolare, sia nei supplementari che ai rigori dove con la sua parata ha concesso alla Fiorentina di andare avanti. Ritengo che nella gara di ieri si sia fatto un vero e proprio miracolo a portare a casa la qualificazione perché quello che la squadra ha fatto vedere è stato a tratti imbarazzante. La difesa continua ad annaspare in un modulo che al momento non le appartiene e mi viene da chiedermi perché in società abbiano scelto un tecnico che sapevano avrebbe stravolto l’identità viola avendo in rosa uomini che avevano sempre giocato a quattro. Di contro perché non hanno comprato calciatori pratici di questo schema? Di certo non lo è Pongracic che penso voglia vincere il record dei cartellini presi e che non mi pare abbia per niente alzato il livello della retroguardia gigliata.

Poi ci metti che Ranieri combina un bel guaio e che Comuzzo va a fargli compagnia in panchina lasciando la squadra a patire in nove e a farci venire la gastrite. La seconda espulsione l’ho trovata decisamente eccessiva ma non sono fra coloro che, se la Viola fosse uscita, avrei buttato la croce sull’arbitro perché ritengo che la Fiorentina avrebbe dovuto vincere bene al Franchi e gestire poi il risultato in trasferta. Invece noi siamo nati per patire e abbiamo subito lo scempio di 120 minuti di difficoltà ed errori, di calciatori spaesati e senza carattere, con il Mister che mi pare in confusione tanto che sono trasecolata quando ha tolto Kean per Mandragora. Mi ero anche chiesta perché avesse scelto tra i titolari Ikonè (non c’è verso di liberarsene?) e non Colpani, ma ormai sono rassegnata al “cantiere Fiorentina” e mi auguro che fra poco ore, con la chiusura del mercato, si possa tirare una linea e capire di quali panni si vestirà la nostra squadra.

Purtroppo non credo si parli di alta sartoria, siamo ai grandi magazzini, ma qualcosa, o forse di più, deve essere assolutamente sistemato perché dopo il rischio di una figuraccia contro il Puskas credo sia bene correre ai ripari. Non so come si muoverà la dirigenza viola, dopo gli ultimi arrivi di Adli e Moreno, ma l’allenatore, come da sua richiesta, va aiutato perché quello che stiamo vedendo per ora non è certo emozionante. Se vale il concetto che un buon portiere e un buon attaccante fanno una squadra siamo a buon punto perché De Gea e Kean sono stati ieri sera i migliori in campo, ma purtroppo è tutto il resto che va valutato bene, sia in entrata che in uscita.

Intanto prendiamoci questa ventata di positività che porta la qualificazione, seppur sofferta ai rigori, e speriamo frutti qualcosa di buono per il futuro viola che al momento pare ancora molto confuso.

La Signora in viola