Due all in, una certezza e le amare esclusioni: la Fiorentina presenta la lista Uefa a caccia dell'impresa

Due all in, una certezza e le amare esclusioni: la Fiorentina presenta la lista Uefa a caccia dell'impresaFirenzeViola.it
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di Pietro Lazzerini

La Fiorentina ha fatto le sue scelte nell'aggiornamento della lista Uefa per la fase a eliminazione diretta di Conference League, presentando gli avvicendamenti subito dopo la grande vittoria ottenuta ieri al Franchi contro l'Inter. Le uniche scelte fattibili, viene da dire, visto che i viola hanno deciso che a fronte dei tanti calciatori ceduti, i tre inseriti nella rosa europea sono stati Folorunsho, Zaniolo e Fagioli. Questo significa che gli esclusi sono stati Pablo Marì e Ndour, esclusioni anche dolorose se vogliamo, ma automatiche se si pensa alle necessità di Palladino per la corsa alla terza finale consecutiva. 

Zaniolo e Fagioli: all in 
Palladino ha deciso di fare all in sui due giocatori di maggiore talento arrivati a gennaio: Zaniolo e Fagioli. Il primo è l'attaccante arrivato dall'Atalanta via Galatasary, intorno al quale il tecnico viola vuole aggiornare la fase offensiva della seconda parte della stagione. Zaniolo tra l'altro ha grande familiarità con la Conference, poiché un suo gol ha dato la vittoria della coppa alla Roma nella prima finale della competizione contro il Feyenoord ormai quasi 4 anni fa ("Sarebbe bello vincerla, è una manifestazione difficile ma il nostro organico è importante" le sue parole oggi in conferenza stampa). Il secondo è l'investimento che il club, i dirigenti e lo stesso allenatore, hanno voluto fare a tutti i costi, accontentando le richieste della Juventus pur di averlo in rosa. L'ex bianconero rappresenta l'estro che può aiutare la Fiorentina a scalare le montagne sia in campionato che in Europa, non avrebbe avuto senso lasciarlo fuori dalla lista definitiva. 

La certezza si chiama Folorunsho
Michael Folorunsho è arrivato alla Fiorentina e ha fin da subito vestito i panni dell'uomo della provvidenza. Il suo ingresso in campo ha dato nuovo equilibrio tattico, aggiungendo anche quella fisicità che i viola forse non avevano avuto nemmeno nel periodo di titolarità di Edoardo Bove. Il suo ingresso in lista era più che scontato, anche perché la sua duttilità è una delle armi che più piacciono a Palladino. L'allenatore lo ha accolto volentieri anche per questo: è uno e trino, tra centrocampo, esterno e trequarti. 

Amare ma necessarie esclusioni
Palladino ha dovuto lasciare fuori due giocatori su cui lui in primis e poi la società, puntano molto. Pablo Marì avrebbe fatto comodo per avere maggiori possibilità tattiche, per trasformare la difesa a 4 in una linea a 3 sfruttando anche la sua grande esperienza. Ma avendo a disposizione almeno altri 4 difensori centrali già presenti in lista, da un punto di vista numerico non aveva senso. Ndour è arrivato da pochi giorni, non ha mai giocato in Italia da professionista e ha comunque la giovane età dalla propria parte. Sicuramente prima del suo acquisto Palladino lo aveva già informato di questa esclusione, se si mostrerà capace di inserirsi in breve tempo, otterrà lo spazio che merita in campionato e non in Conference. 

Una rosa più forte
La squadra a disposizione di Palladino è più forte di quella con cui ha iniziato l'avventura europea. Su questo non ci piove. Sono andati via gli scontenti e sono arruolabili tre giocatori che portano esperienza e qualità. Adesso ruotare gli uomini, anche a centrocampo, sarà non solo una necessità ma anche un'arma da giocarsi senza timore. Non ci saranno più riserve o titolari, almeno in determinati ruoli (Kean e De Gea sono intoccabili), e questo aumenterà la competizione e dunque il livello degli allenamenti. La Fiorentina proverà a non fare calcoli quando affronterà il prossimo avversario internazionale, ma anche se alla fine dovesse farli, qualsiasi squadra che verrà mandata in campo, sarà di un livello superiore rispetto al recente passato. E sognare di battere eventualmente un'altra corazzata come il Chelsea, dopo quanto fatto ieri contro l'Inter, non è più un semplice sogno.