Ecco la nuova Fiorentina-camaleonte: il mercato regala un universo di possibilità davanti

Ecco la nuova Fiorentina-camaleonte: il mercato regala un universo di possibilità davantiFirenzeViola.it
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Oggi alle 15:00Copertina
di Alessandro Di Nardo

In queste ore sta prendendo pelle una nuova Fiorentina. Cinque acquisti, sei cessioni (non contato Nicolas Valentini, arrivato a inizio gennaio e già girato in prestito all'Hellas Verona), una mini-rivoluzione copernicana al centro del nuovo sistema palladiniano. C'è stato anche (e soprattutto) lui, Raffaele Palladino, alla base di questo sconquassamento tecnico in piena stagione. Con la chiusura del mercato - e la definitiva parola fine sul ciclo precedente, triplice fischio accordato dopo le cessioni in sequenza di Ikoné, Kouame e Sottil - Palladino si trova a guidare una nuova vettura. Con più optional, ma da rodare in pochissimo tempo, perché da qui a poco il calendario si intensificherà anche col ritorno della Conference. I giudizi di merito li darà il campo: a meno di un giorno dalla chiusura del mercato possiamo però abbozzare come potrebbe cambiare - sul campo - la Fiorentina.

Certezze
Si riparte da quelli che - risultati alla mano - sono stati comunque sei mesi più che buoni. E quindi da alcune sicurezze: nel primo e ultimo della lista degli undici titolari, David De Gea da una parte e Moise Kean dall'altra. Due intoccabili, insieme a Dodo. Per questo la dirigenza non ha voluto specare fondi per cercare possibili riserve (qui parliamo di un sostituto di Kayode e di un centravanti di scorsa). I vice-Dodo e vice-Kean non esistono, o quanto meno non sono ruoli ad hoc, ma saranno ricoperti da calciatori adattati, ovvero Matias Moreno per la corsia destra e Nicolò Zaniolo come prima punta. Anche in difesa tutto rimane così com'è, anzi. La permanenza di Comuzzo sarà un acquisto in più, lo dice lo stesso Palladino. E creerà una competizione tra quattro centrali, il classe 2005, Pongracic, Ranieri e il nuovo arrivo Pablo Marì - una varietà di scelta che potrebbe spingere a optare a partita in corso a una difesa a tre - mentre a sinistra non cambiano le gerarchie, con Gosens in prima posizione e Parisi dietro di lui.

I nuovi 
Gli sforzi di Pradè e soci - era logico - si sono concentrati dal centrocampo in sù. Sono arrivati Ndour, Fagioli, Zaniolo e Folorunsho. Ipotizzando il proseguo del progetto tattico col 4-2-3-1 (che poi si trasformerà facilmente in 4-3-2-1 per posizione e caratteristiche di Folorunsho) solo uno, secondo le parole di Palladino, sembra destinato ad alternarsi davanti alla difesa con Adli, Mandragora, Cataldi e Richardson. Si tratta di Nicolò Fagioli, un nuovo play per Palladino e quindi per questo in competizione con Adli. Ma è proprio in questo reparto che, per duttilità dei calciatori, Palladino si potrà sbizzarrire di più.

Abbondanza
Duttilità che Palladino ha ricercato anche in attacco, sulla base di un credo, anzi di un animale: il mister, lo ha ripetuto anche oggi, vuole una Fiorentina camaleontica. E così in avanti ci sono tante variabili: Folorunsho come detto, il più centrocampista tra i trequartisti a disposizione, ma anche Gudmundsson, Beltran e Colpani; dulcis in fundo Zaniolo, ma anche Ndour (Palladino ha confessato di vederlo come trequartista o centrocampista di inserimento). Tutti con caratteristiche diverse, sei per tre posti. Qui si che Palladino potrà divertirsi, mixando i tre alle spalle di Kean in base anche all'avversario. Inizia la nuova era dei viola, una squadra-camaleonte che proprio oggi - nel primo allenamento dopo la fine del mercato - sta iniziando a cambiar pelle.