I peccati di Palla(timi)dino e la sensazione di essere più forti
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Troppo timida per troppo tempo. La Fiorentina perde a San Siro concedendo praticamente l'intera prima frazione all'Inter per poi svegliarsi con i cambi e con un maggiore tasso tecnico inserito in corsa da Palladino. Purtroppo in ritardo per riuscire almeno a pareggiare. La Fiorentina non si può certo aggrappare al macroscopico errore della terna in occasione dell'autogol di Pongracic che è valso l'1-0 nerazzurro, le occasioni create dagli uomini di Inzaghi hanno certificato come l'atteggiamento remissivo dei viola sia stato eccessivamente prudente. Soprattutto contro una squadra dai valori lampanti come l'Inter.
Stessi uomini, diversa attitudine
Se nella partita vinta al Franchi, praticamente gli stessi uomini schierati anche ieri sera, avevano approcciato la partita con prudenza ma anche con la voglia di ripartire in verticale e con grande velocità, davanti a un altro approccio interista l'atteggiamento difensivo ha fatto la differenza. Troppo schiacciata la squadra di Palladino per permettere a Kean di lanciarsi in avanti e solo dal 65' in poi, già in svantaggio per 2-1 e grazie a tanti cambi che hanno alzato il livello generale della Fiorentina, l'inerzia è cambiata senza però portare al pareggio.
Errore inspiegabile
Certo, qualcuno dovrà spiegare come si possa sbagliare in modo così netto nell'azione che ha portato al vantaggio dell'Inter. Il tarantolato Inzaghi, che ha perso la voce più per offendere i giocatori viola che per seguire le vicende della propria squadra, a questo giro avrà poco di cui lamentarsi, visto i 20 centimetri di svista che hanno permesso ai nerazzurri di battere un angolo inesistente. Nessun complotto, solo la solita classe arbitrale in difficoltà. È vero che il Var non può intervenire direttamente, ma era talmente chiara la topica, che un suggerimento in cuffia avrebbe evitato delle polemiche matematiche e più che comprensibili.
Una sensazione positiva
Nonostante il ko però la Fiorentina esce dal campo con la sensazione di avere una squadra che può cambiare in ogni momento. Di avere cambi all'altezza dell'obiettivo Europa League. Di avere finalmente una rosa lunga che possa cambiare il senso di qualsiasi partita. Anche ieri sera, nonostante i tanti minuti regalati, i viola hanno messo in difficoltà la corazzata nerazzurra. Ora spetterà a Palladino gestire questa nuova abbondanza, magari con più coraggio. Un coraggio che la squadra ha poi dimostrato di avere nella parte finale della sfida di San Siro.
Calma e gesso
Questo ko dovrà servire alla Fiorentina per rendersi conto della propria forza e del carattere che serve per raggiungere l'obiettivo stagionale. Il 2-1 contro l'Inter lascia un po' d'amaro ma ora i viola hanno tre partite consecutive per continuare a correre e non perdere ulteriore terreno in campionato. Il tempo della crisi è superato, si vede anche da come la squadra è arrivata in fondo a livello atletico. Con calma e gesso lo spogliatoio dovrà ricaricare le pile dopo questo dispendioso doppio confronto a tinte nerazzurre, per poi riprendere la corsa subito dal Franchi contro il Como. La Fiorentina è più forte rispetto alla fine di dicembre e lo ha dimostrato anche ieri sera. Nonostante tutto.
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