IL REAL, MESSI E L’INVESTITURA DI TEVEZ: ALLA SCOPERTA DI GINO INFANTINO
In una calda sera di fine luglio basta poco per accendere le fantasie di una piazza come quella di Firenze: metti un colpo esotico, un giovane sconosciuto dal nome simpatico e dalla nazionalità che di per sé è sinonimo di talento. Gino Infantino, nato il 19 maggio 2003 a Rosario, acquistato dalla Fiorentina per 4 milioni, è un calciatore tutto da scoprire, compito che proviamo a portare avanti presentando alcune curiosità del talento italo-argentino sbarcato stanotte a Peretola:
-Oltre alla nazionalità argentina l’altro marchio che può far ben sperare i tifosi viola è la città natale, Rosario. Ciudad de fútbol per eccellenza, la Cuna de la Bandera ha visto muovere i primi passi a leggende del calibro di Marcelo Bielsa, Jorge Valdano, Angel Di Maria e…Lionel Messi. Da sempre idolo di Infantino, la Pulga condivide con il neo-acquisto dei viola anche un altro dettaglio. Il procuratore di Infantino è Fabian Soldini, agente che portò Messi a Barcellona.
-Per il classe 2003 non sarà il primo viaggio transoceanico. Proprio come Messi, Infantino è arrivato giovanissimo in Europa, per l’appunto in Spagna ma al Real Madrid, dove ad 11 anni ha svolto un provino per i blancos. Infantino non colpisce i dirigenti madridisti ma ruba l’occhio ad alcuni osservatori del Villarreal, che decide di dargli un’altra chance: l’argentino disputa un torneo giovanile con la maglia del submarino amarillo, competizione in cui si laurea capocannoniere, ma al momento di formalizzare il suo accordo col club spagnolo decide di voler tornare in Argentina.
-All’inizio dell’adolescenza Infantino non se la sente di abbandonare le proprie radici per il grande salto in Europa: torna a casa sua, a Rosario, dove si mette in mostra con una squadra locale, l’ADIUR. A 18 anni ecco la prima grossa occasione col Rosario Central, il club di famiglia. Con las Canallas Infantino esordisce in Primera Division argentina e imprime il suo nome nella storia del campionato, diventando il primo classe 2003 a segnare in Primera con una doppietta sul campo dell’Estudiantes nell’ottobre 2021.
#Estudiantes-#RosarioCentral 2-2
— Calcio Argentino (@CalcioArg) October 9, 2021
Notte magica per il classe 2003 Gino #Infantino, volante del #Central, per i primi due gol in carriera segnati ieri contro l’#Estudiantes ✨
Il primo:pic.twitter.com/A0q1E9rQ73
-Il merito della sua esplosione con il Rosario è tutto di una vecchia conoscenza del campionato italiano: Kily Gonzalez, anche lui rosarino, un passato dimenticabile all’Inter, è sulla panchina dei gialloblù quando Infantino si affaccia in prima squadra. In pochi mesi Kily fa del numero 19 un giocatore pronto per la Primera, facendolo partire quasi sempre titolare come esterno sinistro d’attacco nel suo 4-2-3-1.
-L’altra investitura importante arriva dal successore di Gonzalez sulla panchina del Central: è Carlos Tevez ad utilizzarlo per primo, oltre che da trequartista centrale, anche da mezz’ala, ruolo dove si mette in mostra anche con la maglia dell’Argentina Under20 nel recente mondiale di casa. Di lui l'Apache dirà: “Ho un debole per Infantino. Gioca molto bene. Negli allenamenti faceva delle cose incredibili e pensavo: 'Ah come gioca questo ragazzo' ".
-Dopo 74 partite, 6 gol e 2 assist in tre anni di prima squadra al Rosario, Infantino saluta il proprio club per approdare in Italia, paese con cui ha un legame di sangue -facilmente intuibile dal nome- per via del bisnonno siciliano. Per questo, il nuovo centrocampista della Fiorentina sarà osservato da vicino anche da Roberto Mancini, ct della Nazionale che aveva già messo Infantino nella lista dei calciatori italo-argentini da visionare in attesa poi di una possibile convocazione in azzurro giocando d’anticipo rispetto alla Seleccion. Una mossa alla Retegui che in Federazione vorrebbero replicare in larga scala; e chissà che il passaggio in viola non aiuti Infantino a visitare, oltre che al Viola Park, anche Coverciano.