IL SOGNO VIOLA RIPARTE DA COMO, CHE REGALO PER COMMISSO (IN ATTESA DI QUELLO PER PALLADINO)
Ormai gli aggettivi a cui attingere sembrano essere terminati. Incredibile, pazzesca, sorprendente. A ben vedere, però, per descrivere la Fiorentina che dopo la sosta è riuscire a sbancare anche Como con un secco 2-0, centrando la settima vittoria consecutiva, c’è anche un altro nuovissimo attributo da spacchettare, da oggi più che doveroso: storica. Già, perché in virtù dell’ennesimo clean sheet ottenuto al Sinigaglia, la squadra viola per la prima volta nella sua storia ha vinto cinque trasferte di fila senza subire gol. Un ruolino di marcia che ha fin qui permesso alla squadra di Raffaele Palladino di continue guardare dall’alto in basso buona parte della Serie A, al pari di Inter (la prossima avversaria in campionato, tra una settimana esatta) e Atalanta, in attesa di capire cosa farà questa sera la Lazio col Bologna. Da Napoli, purtroppo, non è arrivato il punteggio che tutta Firenze sognava.
Certo, di base, non deve cambiare quello che fin qui è stato il diktat più volte ribadito dal tecnico viola, la parola d’ordine che forse più di ogni altra ha saputo guidare Ranieri e soci in questo incredibile filotto di risultati che non si verificava dal febbraio-aprile 1960. L’equilibrio infatti - eccola qui la parola magica - dovrà essere ancora il concetto alla base di ogni prossimo match della Fiorentina, eppure di fronte a certi numeri è impossibile restare impassibili. Non solo la Fiorentina non ha preso ancora una volta gol in trasferta (l’ultima volta è stato a Bergamo, 71 giorni fa) ma ha mantenuto la porta inviolata per la sesta volta nelle prime tredici giornate di campionato, confermando quella che è ormai diventata la “zona viola”: dal 60’ in poi, la Fiorentina è l’unica squadra di Serie A che non ha ancora subito gol ("Non c'è una ricetta, a volte è solo questione di c..o" ha ammesso candidamente Bove).
Alla luce di questo punteggio (il miglior regalo per Rocco Commisso, che domani compirà 75 anni) è chiaro che la sfida di domenica prossima contro l’Inter assuma un valore del tutto nuovo, per certi aspetti inaspettato. Uno scontro al vertice d’antica memoria che può regalare alla Fiorentina un fine 2024 da sogno. Nella speranza che intanto - almeno stavolta, dopo la discutibile scelta di poche settimane fa - la Lega di Serie A si ricordi di premiare quello che, tanto a ottobre quanto nel mese che sta per finire, si è dimostrato per idee e risultati il miglior allenatore del campionato: il demiurgo Raffaele Palladino.