L'ORA DELLA VERITÀ

02.07.2024 16:00 di  Luciana Magistrato   vedi letture
L'ORA DELLA VERITÀ

La debacle della Nazionale fa tornare il tema dei giovani e del poco coraggio dei club di farli giocare. Emblematici nella Fiorentina sono stati nell'ordine Bianco prima e Comuzzo poi, senza dimenticare il potenziale golden-boy Martinelli che ha debuttato solo nell'ultima e ai fini della classifica inutile gara di campionato. Alessandro Bianco, classe 2002, nella stagione 2022-23 in maglia viola ha collezionato infatti solo 294 minuti in tre competizioni diverse tanto da convincere l'agente e il club a mandarlo in prestito in B piuttosto che passare un'altra stagione in ombra. Alla Reggiana, voluto proprio dall'attuale dt viola Goretti che lo rincorreva da tempo, ha collezionato esperienza e continuità nelle 37 presenze stagionali (e due gol che non guastano mai). Con Palladino e un centrocampo per ora sguarnito il figliol prodigo dovrà convincere Palladino di meritare la A.

COMUZZO BIS O PRESTITO? Pietro Comuzzo ha sempre fatto parte della rosa della prima squadra fin dall'estate scorsa ma alla fine ha giocato solo 144 minuti tra 4 presenze in campionato, 1 (da 82' contro il Cukaricki) in Conference e 1 in Coppa Italia. A differenza di altri ragazzi che a gennaio furono mandati in prestito, come Dalle Mura e Amatucci, Comuzzo fu trattenuto come quarto difensore centrale quando Mina fu ceduto al Cagliari. La soddisfazione della scelta del club e dell'allenatore non si concretizzò però in scelte sul campo (da allora solo 17 minuti con il Frosinone a febbraio e 19' con il Sassuolo ad aprile). Vedremo cosa deciderà per lui la Fiorentina visto che, soprattutto con la difesa a tre, serviranno altrettante riserve ai titolari, considerando che ci sarà anche un altro figliol prodigo: l'idea del club ad oggi è quella di tenere il giocatore a Firenze, valutarlo e nel frattempo rinnovargli il contratto.

MARTINELLI SECONDO? Infine il portierino Tommaso Martinelli, classe 2006, è stato sacrificato come terzo portiere e dunque lasciato nell'ombra di Terracciano e Christensen. Con le competizioni entrate nel vivo anche quando Christensen è andato ko per infortunio Italiano ha puntato su Terracciano facendogli fare gli straordinari piuttosto che affidarsi al gioiellino. Gioiellino sì ma senza esperienza in partita. Nel finale c'è stata però la soddisfazione del debutto in serie A che lo ha ripagato dunque della tanta attesa. Ora dovrà essere deciso se promuoverlo secondo o mandarlo a fare esperienza altrove.