IL MERCATO PUÒ E DEVE ATTENDERE, MA LE INDICAZIONI ARRIVANO. COSA SERVE DAVVERO A QUESTA SPLENDIDA FIORENTINA? FIRENZE AVREBBE MERITATO I SUOI 40.000 CONTRO L'INTER, PER GODERE IN UNA SFIDA SCUDETTO

27.11.2024 00:00 di  Lorenzo Di Benedetto   vedi letture
IL MERCATO PUÒ E DEVE ATTENDERE, MA LE INDICAZIONI ARRIVANO. COSA SERVE DAVVERO A QUESTA SPLENDIDA FIORENTINA? FIRENZE AVREBBE MERITATO I SUOI 40.000 CONTRO L'INTER, PER GODERE IN UNA SFIDA SCUDETTO
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Non c'è sei senza sette, con l'obiettivo di arrivare a otto domenica prossima. La Fiorentina non si ferma più e a Como ha dato l'ennesima prova di forza in un campionato che vede cinque squadre continuare a vincere e stupire, e adesso la testa va all'Inter, in quella che non può essere che etichettata come una sfida scudetto. Non perché manchino poche giornate alla fine del campionato e perché si possa pensare che sia una gara decisiva per il tricolore, ma perché non chiamarla così, visto che i campioni d'Italia sono pari punti alla squadra di Raffaele Palladino, a -1 dalla vetta. Sarà un banco di prova, l'ennesimo della stagione, dove però la Fiorentina non avrà niente da perdere, perché in ogni caso l'entusiasmo resterà alle stelle. E allora perché non sognare l'ottava sinfonia consecutiva in campionato? 

Il mercato è lontano, ma le indicazioni iniziano ad arrivare.
Lo abbiamo detto e lo ripetiamo ancora una volta. Il mercato di gennaio non sarà contraddistinto dai fuochi d'artificio in casa viola, non potrebbe essere altrimenti, visto che nella finestra invernale è quasi impossibile farli, ma come detto da Commisso nel caso in cui si presentasse un'occasione per fare un investimento importante non si tirerà indietro. Uno e uno solo, al netto dell'acquisto da fare relativo al vice Kean. Le indicazioni su cosa potrebbe davvero servire cominciano ad arrivare e la sensazione è che, al netto del rientro di Gudmundsson che garantirà altri gol, possa essere messo nel mirino un altro giocatore in grado di segnare con continuità. Facile a dirsi, difficile a farsi, ma il tempo c'è tutto e in questo momento è vietato sia fare previsioni che sparare nomi tanto per fare. Si parla tanto di equilibri da dover mantenere intatti, ma cerchiamo di essere chiari: Palladino ha costruito un grande gruppo, facendo anche scelte difficili (vedi i capitoli Biraghi e Martinez Quarta) e allora perché non dovrebbe essere in grado di mantenere il sereno con un grande giocatore in più?

 Il Franchi avrebbe meritato una grande serata da 40.000.
Torniamo però all'attualità e alla partita contro l'Inter. Sarà un peccato, un vero peccato, vedere la curva Fiesole completamente vuota a causa dei lavori che procedono a rilento. Ma purtroppo sarà così e nessuno può farci nulla. Chi potrà fare qualcosa saranno i tifosi che saranno comunque presenti allo stadio domenica alle 18. Il Franchi dovrà essere un inferno, anche con la metà delle persone rispetto a quei 40.000 che certamente avrebbero riempito lo stadio in una situazione "normale". L'Inter è una big, forse la squadra più attrezzata di tutta la Serie A, ma nessuno avrà paura all'interno dello spogliatoio della Fiorentina. La classifica permette ai viola di vivere il momento con una leggerezza che dovrebbe quasi mettere invece paura all'Inter, ma i nerazzurri sono abituati a vivere le grandi serate e tutto lascia pensare dunque che la partita sarà apertissima. A contare saranno i dettagli, come sempre, quegli stessi dettagli che invitano alla massima prudenza per il ritorno in campo di Albert Gudmundsson. Inutile rischiare e averlo come arma dalla panchina contro i campioni d'Italia sembra essere l'opzione più logica.

Intralcio Pafos.
In tutto questo non possiamo dimenticare la partita di Conference League contro il Pafos. La Fiorentina deve ripartire dopo lo scivolone a Cipro contro l'APOEL ma dovrà farlo con "gli altri". Palladino ha già sicuramente in mente quella che sarà la formazione titolare contro l'Inter, probabilmente la stessa scesa in campo contro il Como. E allora spazio a chi non sarà previsto tra i titolari contro i nerazzurri. Occasione per Terracciano, Kayode, Martinez Quarta, Pongracic (finalmente dal primo minuto), Biraghi, Mandragora, Ikone, Kouame e Sottil. Nove giocatori che hanno avuto poco spazio e che dovranno dimostrare di essere meglio della capolista nel campionato cipriota. Un'impresa non certo impossibile. Poi ci saranno altri due giocatori pronti ad altrettante staffette: sicuramente Beltran e poi uno per tempo tra Adli, Bove e Cataldi. Insomma, battere il Pafos senza disperdere energie. Il diktat sarà questo. Poi la testa sarà interamente dedicata alla sfida contro l'Inter. La sfida scudetto che Firenze merita di vivere.