La buona notizia è Commisso: stop alla ricerca dei nemici, ora c’è buonsenso anche nelle parole. I conflitti non servono se il lavoro è fatto con criterio. E il ‘patto per lo stadio’ può essere la svolta decisiva

In questo momento cinque giocatori della Fiorentina potrebbero essere schierati da qualsiasi top club, non solo in Italia ma anche in Europa: De Gea, Dodo, Fagioli, Gudmundsson e ovviamente Kean. Il conto è per difetto, perché il gigantesco Gosens è ai box per un infortunio, proprio lui che nel periodo cupo è stato decisivo e trascinante.
Intorno al cambio di modulo e a questo super nucleo è rinato il coraggio, tutto sarà possibile in un finale di stagione aperto come non mai: affollamento e distanze minime in campionato, strada in discesa verso la semifinale Conference, perché con tutto il rispetto il Celje potrà essere al massimo simpatico, ma non temibile. Contro il Betis e il Chelsea poi si vedrà, però quante emozioni sono apparecchiate sulla tovaglia viola. La crescita tattica del gruppo dà prospettive nonostante la mezza concessione fatta al Milan e questo rende ottimisti, ma qui ci preme parlare del nuovo atteggiamento di Commisso.
Qualcuno è rimasto deluso perché il presidente nell’intervista a Sky ha usato toni quieti color pastello, a livello sportivo, evitando con cura di esporsi e rimanendo vago con le promesse di trattenere questo o quello.
Chi scrive, al contrario, apprezza con un certo sollievo la lontananza dai fuochi d’artificio che in passato così pochi vantaggi hanno portato alla Fiorentina, insieme ad alcuni slogan sui soldi che dal 2019 sono diventati tormentoni da rinfacciare nei momenti bui. La nuova diplomazia mediatica del proprietario viola - che in troppe occasioni e in ambiti diversi ha avuto un’accortezza comunicativa prossima allo zero - sembra finalmente collocarlo fra i dirigenti che hanno capito cos’è il calcio: poche parole, ma fatti e crescita sana sulla base di interventi mirati. E guai a sottovalutare l’imprevedibilità degli eventi, neanche gli sceicchi hanno la palla di vetro.
Non sono perciò arrivate promesse definitive su Kean e Fagioli, perché l’esperienza ha insegnato come il desiderio dei giocatori sia determinante e allora si vedrà alla fine, pensiamo a ottenere il massimo e far capire che la Fiorentina ha intenzione di crescere davvero, magari un poco per volta, ma seguendo una logica. L’importante è che passi un concetto: con la competenza si può tutto, Firenze deve diventare attrattiva perché qui le scommesse si vincono. Quanto ci ha messo l’Atalanta a diventare un posto dove si fa calcio e si migliora sempre, o quasi, un mattoncino tecnico dopo l'altro?
Non c’è dubbio che questa rosa sia la più forte da quando Commisso è arrivato in Italia e i risultati lo dimostrano, quindi è inutile alzare la voce, basta l’evidenza dei fatti per dar ragione al lavoro che è stato fatto. Non c’è necessità di individuare nemici se la realtà giustifica l’impegno, quella dei cattivi altrove è stata una logica sfinente che ha raccolto molti più veleni che risultati concreti.
Il sospetto è che sia davvero cambiato qualcosa nella gestione del club, proprio per una scelta che arriva dall’alto. E’ consolante assai, considerato che la collezione degli avversari in ambiti diversi è stata all’origine di una sostanziale dispersione di energie. Ora tutto o quasi sembra concentrato su due obiettivi: il campo e l’accordo con il Comune per definire, finalmente, i contorni di un ‘patto per lo stadio’ capace di consolidare il futuro del club. Lo chiamiamo così ben sapendo che in passato proprio l’assenza bipartisan di diplomazia ha portato a uno scontro che ha determinato barricate e perdite di tempo, inutili ripicche della serie vediamo chi ce l’ha più… I bracci di ferro hanno creato passaggi dolorosi e a vuoto, anche a livello finanziario, con il conseguente slittamento dei tempi. Gli unici ad avere ben chiaro il polso della situazione sono stati i tifosi, che hanno fatto la consueta collezione di pioggia quando Giove ha deciso di aprire i rubinetti.
I toni sono così quieti che l’incontro fra la sindaca Funaro e il presidente Commisso ha avuto una sintesi super amichevole, sebbene in pubblico interlocutoria. In gioco ci sono molti milioni e sicuramente le due parti stanno valutando nei dettagli quale sia la soluzione più conveniente: nel caso di Commisso, un intervento diretto per completare i lavori dovrebbe avere sicuramente una contropartita nella possibilità di gestire l’impianto per un numero di anni adeguato, con introiti commerciali annessi. Questa partita di giro può essere un’ulteriore svolta per un futuro sano della Fiorentina, uno sviluppo da abbinare al buon lavoro fatto sul campo. Prima di tutto, però, i risultati alla fine di questa stagione: tutto è ancora in gioco e la squadra dovrà conquistarsi un posto nelle coppe (almeno Europa League) per cementare l’impianto che ora esiste. Un poco per volta, sempre in crescita, a voce bassa: stai a vedere che ci siamo.
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