La festa del gemellaggio a Verona, ma dal campo urgono risposte convincenti per non scivolare in classifica. Atene di nuovo nel mirino, la Conference un obiettivo da non fallire
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Sugli spalti la consueta festa per un gemellaggio storico, in campo 90 minuti da affrontare con il bisturi, in modo chirurgico. Mica banale la sfida che attende oggi la Fiorentina sul campo di un Verona dato in crescita nonostante la sconfitta con il Milan nell’ultimo turno, e non solo per le eventuali ripercussioni in classifica dove Bologna e Milan ormai tallonano i viola. Contando il recupero che rossoblu e rossoneri si giocheranno in settimana l’unico punto di vantaggio impone una rapida ripresa del passo migliore, senza contare che dopo il k.o. di domenica scorso contro il Como il clima intorno a squadra e (soprattutto) allenatore si è fatto inevitabilmente pesante.
Strascichi lunghi post Como
Il fatto che ancora venerdì Palladino sia tornato sulle problematiche dell’ultima sconfitta racconta di un momento in cui la Fiorentina fa parecchia fatica a ritrovare lo smalto dello scorso autunno, e soprattutto una quadratura tattica che funzioni anche in termini di gioco. Se l’obiettivo primario resta quello dei tre punti ve ne sono altri di eguale importanza, come nel caso di una manovra che l’allenatore deve gioco forza rinfrescare. Sulla carta quella di oggi è la seconda delle tre sfide alle “piccole” in cui smentire la versione secondo la quale la Fiorentina di Palladino sappia solo giocare di rimessa, e d’altronde il poker di sfide che attende i viola dal 9 marzo in poi (Napoli, Juventus, Atalanta e Milan) fa pensare che sia adesso il momento buono per accumulare punti.
Il ritorno alle sfide ogni tre giorni e lo spauracchio Panathinaikos
Anche perché sorteggiato il Panathinaikos negli ottavi di finale di Conference League per la Fiorentina il prossimo potrebbe essere un periodo complicato, fosse solo per il ritorno a un paio di settimane contraddistinte dall’impegno infrasettimanale. Di certo il sorteggio di venerdì a Nyon avrebbe potuto regalare ai viola un avversario più morbido dei greci, raccontati come una squadra dal rendimento altalenante ma spinta da un ambiente caldissimo, eppure tornare ad Atene può essere uno stimolo e soprattutto un promemoria importante per non snobbare il doppio impegno del 6 e 13 marzo prossimo.
Obiettivo Conference League
Anche se in campionato ci sono tutti i margini per rincorrere l’Europa League la Conference resta un obiettivo fondamentale nella stagione dei viola e pure nella gestione Commisso. A ormai 24 anni dall’ultimo trofeo messo in bacheca, e con due finali perse che ancora bruciano, puntare ad alzare quella benedetta coppa europea non può che essere un chiodo fisso per tutto il mondo viola. Senza contare che comunque vada a finire la serie A riuscirci, magari superando anche lo scoglio Chelsea, significherebbe salire un gradino importante in ambito continentale e lasciarsi alle spalle la dimensione di una competizione come la Conference che al terzo anno di partecipazione non può che andare stretta a tutto l’universo Fiorentina.
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