La sofferenza come marchio di fabbrica. Mercato finito? Può succedere di tutto... Ultime ore per Fagioli, Fiorentina all'assalto. Kone alternativa, Marin un altro che piace. Comuzzo resta, Kouame a Empoli. Ndour è un colpo, Zaniolo ora o mai più
Sono 6 i punti in in 2 partite, mentre prima erano stati 2 in 6 gare. Scenario capovolto. Conta questo, tanto per cominciare. Poi arriva il resto. Due secondi tempi, tra Roma sponda Lazio e Genoa al Franchi, all'insegna della sofferenza e su questo fronte Palladino dovrà lavorare. Perché alla lunga queste dinamiche si pagano se non comprendi la ragione per cui si manifestano. Ma c'è un dato che illumina il percorso e induce alla speranza: la Fiorentina sa soffrire e si trova comoda nella sofferenza, tanto che sta diventando un marchio di fabbrica. Ci sono indicatori a spiegarcelo: in campo i viola tra loro si incitano, come giocassero a basket o a pallavolo. Scene inusuali per il calcio, ma evidentemente un merito di Palladino è aver creato un gruppo coeso che sa aiutarsi durante la partita.
I cattivi pensieri, indotti anche da alcune dichiarazioni di tesserati viola, sono evaporati. Nella sfida col Genoa abbiamo visto i calciatori esultare, darsi il "cinque" per una chiusura difensiva, un fallo laterale, un punizione conquistata. Una vera novità che però accogliamo con piacere e sorprendente curiosità. La stella polare di Palladino è "attaccare bene, difendersi benissimo". Dobbiamo registrare che la cosa si nota a occhio nudo. Anche i numeri certificano dopo 22 turni (la Fiorentina recupera giovedì con l'Inter la partita che le manca) che la squadra di Palladino ha la quarta difesa del campionato (23 gol subiti dopo Napoli, Inter e Juventus) e con 37 reti realizzate rappresenta il sesto attacco della serie A (dopo Inter, Atalanta, Juventus, Napoli e Lazio). Dunque, la Fiorentina è riuscita a trovare una propria realizzazione sia di reparto che di squadra quando deve difendere un risultato, ma al tempo stesso non si può accusare di essere difensivista perché trova la porta avversaria. I viola hanno fabbricato in tutte le competizioni già 61 gol. Non sono pochi. Kean, cannoniere principe, è già a quota 17 centri stagionali (più quello segnato in Nazionale). Adesso tra giovedì e lunedì ci saranno due confronti con l'Inter, formazione di gran lunga più forte della Fiorentina, ma con queste statistiche i viola proveranno a giocarsela sapendo di dover scalare una montagna.
Mercato, stasera alle 24 si chiude. Per la gioia di Palladino e di tutti quelli che fanno il suo mestiere. Pradè ha detto che al 99 per cento è tutto già fatto, ma siccome i direttori sportivi recitano una loro parte, non prendiamolo troppo alla lettera perché magari potrebbe succedere ancora di tutto.
Partiamo da Fagioli: da Torino fanno sapere che il giocatore probabilmente non andrà a Firenze perché il motivo della contesa è la formula. I viola vogliono un prestito con alcune condizioni, la Juventus vuole la cessione definitiva. Finirà così? Non ne siamo sicuri perché oggi la Fiorentina riproverà l'assalto a Fagioli e potrebbero esserci novità clamorose. Alternative allo juventino? Una più normale porta a Marin del Cagliari che piace a Pradè da tempo. Altrimenti ci sarebbe Kone, canadese del Marsiglia. E' nel radar viola da un po': hai visto mai...?
Capitolo Comuzzo: gli spifferi dicono che se il Napoli arrivasse a offrire 40 milioni la Fiorentina cadrebbe in tentazione. E invece siamo convinti che Commisso abbia già scelto per il no. E secondo chi scrive con valide ragioni. Ciò non esclude che il presidente viola lo cederà, magari per una cifra più alta a giugno, ma per adesso ha capito che sarebbe stato un errore gigantesco farlo partire. In questa vicenda, però, c'entra anche il giocatore: quasi ventenne, intelligente, maturo, saggio, Pietro ha compreso che deve completare un percorso di crescita a Firenze e quindi non ha proprio voglia di levare le tende. Ha un forte senso di appartenenza. Lo ha detto anche alla sua società e questo ha contribuito a fermare le macchine quando le operazioni erano già in stato di avanzamento.
E' arrivato Ndour, italiano di Brescia con padre senegalese, ottimo elemento dell'Under 21. Il ragazzo gode di grande stima nel calcio italiano, è già osservato speciale da parte del ct Spalletti che lo stima moltissimo. Alto 190 centimentri, fisico giusto, gamba da area ad area, ha tutti i requisiti per piacere a Palladino e alla gente viola. La sensazione è che la Fiorentina abbia fatto un'operazione molto efficace per soli 5 milioni.
Zaniolo torna a Firenze dopo una decina di anni, nel 2016 aveva lasciato il settore giovanile viola. Sul talento del centrocampista non si discute, sarebbe da matti farlo. Il problema sono le ultime annate andate male che fanno riflettere, compresa la bocciatura di Gasperini che la scorsa estate lo aveva soffiato sul filo di lana a Pradè. Ha cambiato troppe squadre per non avere responsabilità lui stesso. Ora il giocatore ha una grande chance a Firenze, se fallirà anche questa volta dovrà farsi un grande esame di coscienza. Tocca a lui farci cambiare idea. Volendo sarà lui il vice Kane, quel ruolo lo ha già interpretato. E' un'altra scommessa di Pradè, l'ennesima. Speriamo abbia i risultati di Kean.
Per la Fiorentina rimangono operazioni in uscita: Biraghi cerca una sistemazione importante come Napoli o addirittura Inter, ma ci sono anche Lecce e Verona che premono. Kouame stamani sarà dell'Empoli. Attenzione anche a Richardson perché ha la valigia in mano, ma soltanto per una cessione definitiva. Ultimo giorno. Sì, può ancora succedere di tutto.
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