PONGRACIC, I MODI DI FARE MERCATO CHE SONO CAMBIATI E QUELL'AGGRESSIVITÀ CHE MANCAVA. MA SUL COME FARLO LA FIORENTINA HA UN LATO DEBOLE. DIFESA, IL LIVELLO SI È ALZATO. IN ATTACCO SE SI RESTA COSÌ È UN PROBLEMA

21.07.2024 12:15 di  Luca Cilli   vedi letture
PONGRACIC, I MODI DI FARE MERCATO CHE SONO CAMBIATI E QUELL'AGGRESSIVITÀ CHE MANCAVA. MA SUL COME FARLO LA FIORENTINA HA UN LATO DEBOLE. DIFESA, IL LIVELLO SI È ALZATO. IN ATTACCO SE SI RESTA COSÌ È UN PROBLEMA

Un altro difensore, in attesa di almeno tre centrocampisti e un nuovo attaccante da aggiungere a quelli che sono già presenti in rosa. La costruzione della nuova Fiorentina inizia da dietro, e tutto sommato la strategia ha una sua logica. Negli ultimi tre anni infatti proprio il reparto difensivo è stato uno dei punti deboli della squadra. Questione di interpretazione, di gioco, che esponeva senza dubbio ad alcuni rischi. Ma anche di singoli, il più delle volte non all’altezza del compito. Con Palladino cambia tutto: dalla difesa a 4 a quella a 3, dove le consegne sono differenti rispetto al passato. Fuori Nikola Milenkovic dopo 7 stagioni di onorato servizio, dentro Marin Pongracic. Il motivo della staffetta è presto spiegato. Bilanci, conti, scelte tecniche e l’inizio di un nuovo ciclo sono alla base della decisione presa da una dirigenza che ai 12 milioni più bonus incassati dalla cessione di Milenkovic al Nottingham Forest ne hanno aggiunti altre 3 e passa per pareggiare la proposta che il Rennes ha fatto al Lecce. Poi come accaduto con Valentini anche in questo caso il club è stato veramente abile nel bruciare la società francese quando ormai l’affare per Pongracic sembrava praticamente fatto. Un gran bel blitz, poco da dire. Segnale, il secondo, che finalmente qualcosa sul modo di muoversi sul mercato sta cambiando. La Fiorentina aggredisce e non subisce, fa sentire il peso delle sue idee e del progetto che intende sviluppare da qui in avanti. È il biglietto da visita che ogni grande (o aspirante top) club deve avere sempre in tasca per usarlo quando serve. Sul “come” fare mercato invece c’è parecchio da migliorare. La Fiorentina infatti spende tanto, a volte troppo, per calciatori già fatti, finiti e conosciuti. Di Pongracic c’è poco da scoprire perché sia in Italia con il Lecce che con la Croazia ha dimostrato di essere un difensore di alto livello. Lo stesso Pongracic magari si poteva prendere anni fa quando era finito ai margini del Wolfsburg, proprio come fece Pantaleo Corvino. Acquistato a 1,5 rivenduto un paio di anni dopo a 10 volte tanto. Un lavoro del genere può e deve farlo anche la Fiorentina. Per strutture, scouting e potenzialità il club sotto questo punto di vista è clamorosamente mancato.

Qualità diversa Con gli inserimenti di Valentini e Pongracic da unire a Martinez Quarta, in difesa almeno per potenzialità dei singoli la squadra ha fatto un bel salto in avanti rispetto al passato. Il livello infatti è cambiato, alzandosi in meglio. Pongracic oltre al lavoro di marcatore sa impostare molto bene, i piedi sono educati, quasi da centrocampista. Valentini è solido e tatticamente intelligente, Martinez Quarta nel momento in cui riuscirà a essere costante durante tutto l’arco della partita limitando i cali di concentrazione può essere una garanzia. Anche Ranieri tutto sommato il suo può garantirlo come primo ricambio dei potenziali titolari. Sempre a patto che una maglia in difesa non sia già sua. Insomma, la nuova difesa piace. Per completare in toto l’opera servirebbe un portiere superiore a Terracciano. Ma le priorità al momento sono altre.

Punte e spunti Alle trattative lampo la Fiorentina ci ha preso gusto. Per Colpani servirà tempo, pazienza e parecchia diplomazia. Ma gli ultimi contatti fra la dirigenza e l’AD del Monza Galliani spiegano la fretta e la voglia del club di provare a raggiungere quantomeno una base d’intesa da sviluppare poi successivamente. Il giocatore vale, la richiesta economica sarà alta pure per questo. Dunque è giusto che la Fiorentina entri nell’ottica delle idee che per averlo servono dai 20 milioni in su. Con Palladino Colpani è cresciuto tantissimo, tecnicamente e mentalmente. L’unico dubbio è caratteriale: giocare libero e senza tensioni nel Monza è una cosa, provare a essere determinate a Firenze con una pressione che da 1 a 10 supera abbondantemente la soglia massima è un’altra roba. Però i colpi di genio quelli indubbiamente li possiede. In attacco invece è notte fonda. Si naviga a vista, con tanti calciatori valutati e parecchia indecisione. Stando alle ultime dichiarazioni del club in materia di punte l’attacco della Fiorentina può essere al completo (e competitivo) con Kean, Nzola, Beltran e Kouame. La speranza è che possano essere solamente parole di prammatica e non sincere, altrimenti c’è da essere quantomeno preoccupati.