L'EQUILIBRIO CHIESTO DA PALLADINO E UNA SFIDA ALLA ROMA CHE SA DI SCONTRO DIRETTO. L'INCOGNITA KEAN TRA VOGLIA DI ESSERCI E PRETATTICA. COMMISSO, GIUSTO L'INTERVENTO SU QUANTO AVVENUTO IN SVIZZERA
Nella sua velata richiesta di equilibrio, in Svizzera alla vigilia del match con il San Gallo, Palladino deve aver considerato anche le valutazioni in positivo arrivate durante la recente striscia positiva della sua squadra. D'altronde con 5 vittorie nelle ultime 6 gare la crescita della Fiorentina, e del suo allenatore, si è fatta evidente (anche in termini di personalità come racconta il secondo tempo della sfida al San Gallo) ma quello in arrivo stasera è un test ben diverso dagli ultimi superati a pieni voti tra campionato e Conference League.
Il peso delle prime soddisfazioni europee - E' vero che il secondo posto generale nella competizione europea è lo specchio di una Fiorentina partita col piede giusto in Conference (competizione che non piacerà a molti ma che mette in palio un trofeo già sfiorato due volte senza contare la qualificazione a una coppa di maggior prestigio) ma andrà sempre tenuto a mente il valore degli avversari, in Svizzera più preparati dei gallesi visti al Franchi ma pur sempre distanti dagli standard della serie A. Sotto questo profilo le prove di chi tornava in campo dopo qualche esclusione, come Ikonè e Sottil, sono confortanti, ma da sole non bastano a spingere i due esterni (o altri elementi come Quarta che qualche difficoltà l'ha avuta anche con il San Gallo) alla condizione di calciatori pienamente recuperati e soprattutto rigenerati dalla cura Palladino.
Il sapore di uno scontro diretto – Di certo, al di là del valore di una Roma comunque più attrezzata delle ultime avversarie, la sfida di stasera al Franchi ha già il vago sapore di uno scontro diretto per zone europee di un certo valore (traducendo dal sesto posto in su) anche se ancora è troppo presto per dare una fisionomia chiara alla classifica. Se l'asticella delle ambizioni in casa viola si è alzata per via dei risultati è altrettanto vero che i giallorossi restano, sulla carta, una delle formazioni di cui tenere di conto se come tutti si augurano i viola dovessero lottare per la zona Europa League, e anche se in campionato c'è tutto il tempo per recuperare infilare un altro risultato positivo dopo aver battuto Milan e Lazio significherebbe certificare le potenzialità del gruppo di Palladino, quanto meno nell'ottica di un miglioramento nel piazzamento finale rispetto agli anni scorsi.
L'incognita Kean – La grande incognita, tuttavia, resta la presenza dal primo minuto di Kean. Dal dopo gara di giovedì sera sulle condizioni dell'attaccante è stato soprattutto l'allenatore a raffreddare l'ottimismo sul suo recupero, e se la presenza nei convocati (in arrivo solo oggi) non sembra essere a rischio quella dal primo minuto lo è per forza di cose. Tuttavia a mantenere intatte le speranze di poter avere Kean al centro dell'attacco ci sono i giorni di recupero avuti a disposizione dopo il problema di Lecce e anche la sensazione che il tecnico in primis abbia cercato di fare pretattica per non dare troppi riferimenti all'avversario Juric e alla sua squadra. Una cosa è comunque sicura, a giudicare da come l'ex bianconero si è calato nella sua nuova realtà stasera farà di tutto per esserci, anche a costo di stringere i denti, e contando che là davanti una reale alternativa non c'è c'è da augurarsi che alla fine lo staff medico riesca a metterlo in condizioni d'indossare la maglia da titolare.
L'intervento di Rocco su quanto avvenuto giovedì a San Gallo – Intanto è da registrare, e apprezzare, l'intervento del presidente Commisso in merito al ripetuto lancio di fumogeni che giovedì sera ha contraddistinto il match del Kybun Park. Quanto già capitato a Plzen, l'anno scorso in Conference, e più in generale i precedenti in altre trasferte rischiano di penalizzare ulteriormente una tifoseria che non merita di essere demonizzata. Passione e sacrificio che la Curva ha sempre mostrato anche sobbarcandosi chilometri in marcia verso destinazioni poco battute del calcio europeo non deve passare in secondo piano per colpa di pochi che in Svizzera hanno seriamente messo a rischio il match, ma era necessario che anche dal club arrivasse un segnale. Ha ragione Commisso, la tifoseria viola merita di essere portata in palmo di mano e chi si permette di rovinarne l'immagine fa del male soltanto alla Fiorentina.