SOCIETÀ COLPEVOLE SUL MERCATO MA ORA BASTA, PRADÉ PRENDA 4 GIOCATORI. ALLENATORE UGUALE IDENTITÀ, PERÒ VA AIUTATO. ARTHUR NON VA BENE PER IL GIOCO DI PALLADINO. GONZALEZ ANDRÀ A TORINO, A FIRENZE KOSTIC

24.08.2024 12:02 di  Mario Tenerani   vedi letture
SOCIETÀ COLPEVOLE SUL MERCATO MA ORA BASTA, PRADÉ PRENDA 4 GIOCATORI. ALLENATORE UGUALE IDENTITÀ, PERÒ VA AIUTATO. ARTHUR NON VA BENE PER IL GIOCO DI PALLADINO. GONZALEZ ANDRÀ A TORINO, A FIRENZE KOSTIC

Poiché da questo sito avevamo scritto in tempi non sospetti che non era possibile arrivare alla metà di agosto con una squadra palesemente incompleta, e siccome purtroppo questo si è verificato, oggi francamente non ce la sentiamo di infierire. 

Il quadro è chiaro ed è sotto gli occhi di tutti, sarebbe superfluo aggiungere altro. La società è colpevole sul mercato, adesso lo sanno tutti: ma non per i volti nuovi portati a Firenze, Kean sta destando un'ottima impressione -  hai visto mai che dopo Vlahovic i dirigenti abbiano azzeccato un centravanti - quanto per quei calciatori che ancora non sono a Firenze. Fino a quando lo scrive la stampa e fino a quando ci sono le lamentele di quei tifosi - che hanno ancora voglia di farlo - è un conto, ma quando è lo stesso allenatore ad affermarlo dopo la tristissima prestazione offerta contro la Puskas Akademia, è un altro. Lo ha detto Palladino, in un italiano comprensibile, senza le 'supercazzole', specialità della casa di certi allenatori. Non ci sono discussioni: mancano ancora quattro pedine. 

Facciamo così: archiviamo i perché delle lungaggini di Pradè e dei suoi boys, la società viola ha lo sprint di un ministero, e pensiamo a questi sette giorni. Pradè ci faccia un regalo, anzi lo porga a Firenze: si dia da fare, insieme agli atri dirigenti che si sentono di condividere il mercato, e porti a casa un risultato. Due difensori, un centrocampista e un esterno. Siamo pronti a scommettere: entro le 24 del 30 agosto la Fiorentina sarà fatta. Potete giocarvi i vostri risparmi. Non può essere che così, altrimenti Pradè e i suoi sodali dovrebbero assumersi una responsabilità troppo grande davanti a Firenze: se ne dovrebbero andare. Il tempo delle chiacchiere e dei discorsi da imbonitori della pubblica piazza è finito.

Sia ben chiaro: l'imbarazzo della Fiorentina contro i modesti ungheresi, non è solo figlio delle lacune del club. Allenatore e giocatori ci hanno messo del loro, ma Palladino ha dimostrato quantomeno di essere sveglio, reattivo. Ha fallito la formazione iniziale, ma con sagacia l'ha rivoltata nella ripresa. Un tecnico è abile quando sa cogliere gli errori e sa superarli. Palladino deve lavorare su una difesa molto incerta e su un centrocampo nel quale però manca un leader assoluto e questo può arrivare solo dal mercato. L'identità tattica la deve dare Palladino, non i dirigenti del club. Quindi tocca a lui lavorare sodo e trasferire quei concetti di gioco che dovranno contraddistinguere la Fiorentina. Qualcosa abbiamo intravisto e ci sentiamo di dire che la strada è quella giusta. Poi dobbiamo ancora vedere in campo Gudmundsson e Richardson. Ma la società deve aiutarlo e non lasciarlo solo: ci dimentichiamo spesso che Palladino ha un campionato e mezzo solo sulle spalle in serie A. 

La vicenda Gonzalez sembra cristallizzata, ma non ci crediamo: passerà questo fine settimana e da lunedì Juventus e Fiorentina si rivedranno per chiudere. Perché in questo storia tutti desiderano cantare vittoria: i bianconeri vogliono l'argentino, la Fiorentina sogna di fare il grande incasso - nel solco della tradizione del club di Commisso - e l'argentino cerca ormai solo la Juve. Tutti d'accordo, dunque, e perché mai dovrebbe saltare l'affare? Contiamo di vedere una Fiorentina lucida nel reinvestire qui denari.

Ci convince poco la manovra Arthur: non perché il brasiliano non sia bravo, per carità, ma per le sue caratteristiche che non si sposano col calcio di Palladino, così verticale e veloce, mentre lo juventino va solo per linee orizzontali. E ascoltando pure le parole dell'ex tecnico del Monza nel post gara di Conference, abbiamo compreso come lui attenda dal mercato centrocampisti dai tratti diversi rispetto a  Arthur. Mentre Kostic sembra vicino: e' l'esterno che crossa e che ha esperienza. Forse c'è una grande fiducia in Parisi. Si potrebbe obiettare che questa società pesca sempre nel lago della Juventus, ma ormai ci siamo abituati... La sensazione è che Kostic alla fine sarà viola. 

Devono essere presi almeno due difensori: servirebbe uno come Sutalo, ma occorrono almeno 15 milioni. Troppi per la Fiorentina? 

Ad una settimana dalla conclusione del mercato, la situazione non è allegra in casa viola, ma sappiamo che in questo pochi giorni misureremo la reale ambizione del presidente Commisso.