AG. PEZZELLA A FV, È STATO UN LEONE. TRE MESI FA SI PARLAVA DEL RINNOVO, ORA DELLA VITA

09.04.2020 19:00 di  Dimitri Conti  Twitter:    vedi letture
AG. PEZZELLA A FV, È STATO UN LEONE. TRE MESI FA SI PARLAVA DEL RINNOVO, ORA DELLA VITA
FirenzeViola.it
© foto di Daniele Buffa/Image Sport

German Pezzella, finalmente, è uscito dal tunnel del virus, risultando negativo al tampone per il Covid-19, dopo un periodo di malattia e permanenza della positività. L'argentino ha ammesso pubblicamente di aver vissuto momenti difficili, e per parlare di quei giorni, ma anche della situazione del virus in Argentina e di altri temi, FirenzeViola.it ha contattato in esclusiva il suo procuratore Martin Guastadisegno, che si trova a casa in Sudamerica.

Com'è il virus visto in Argentina?
"Il primo contagio è arrivato il 3 marzo, e dal 20 marzo siamo in quarantena: si dice che possa andare avanti fino al 24 aprile. Abbiamo l'esperienza dell'Europa davanti, ma qui non ci sono le stesse strutture sanitarie, sarà un problema così come l'economia. Se si ferma quella il nostro paese rischia il default, temo che l'Argentina a maggio sarà un disastro".

Cosa le raccontava German? Quant'era la sua paura?
"Non conosceva il potere del virus, è una sensazione nuova svegliarsi e non sentire di star respirando. Lui però è stato un leone, perché è rimasto in casa da solo, senza agitarsi e preoccupandosi pure di tranquillizzare continuamente tutti i suoi parenti qui in Argentina. Diceva a tutti di stare tranquilli, che era contento che almeno non avrebbe contagiato nessuno. Come dico sempre è più forte fuori dal campo lui, e ha giocato la miglior partita della sua vita: è stato un capitano vero".

Il suo futuro sarà a Firenze?
"Oggi non è il momento di parlarne, ora si parla della vita, è questo il futuro. Tre mesi fa, sì, volevamo capire cosa sarebbe successo, si discuteva di allungare il contratto con Pradè e Barone, ma ora no. Non è il momento per certe cose. German stesso mi ha chiesto di non parlarne, lo faremo poi quando tutto sarà finito e staremo meglio. Pradè l'ho risentito, più o meno dieci giorni fa, ma solamente per chiedergli come stava, se era al sicuro e in salute".