MANCINI JR A FV: "BIRAGHI UNO DEI TERZINI PIÙ FORTI. DV9? PRIVARSENE ORA UN HARAKIRI"
La crescita di Cristiano Biraghi, la continuità di Vlahovic e le gerarchie dei portieri ribaltate sono tutti temi affrontati con chi ha vissuto due anni a stretto contatto con loro, come Andrea Mancini, collaboratore di Pradè fino all'estate scorsa, in esclusiva a Firenzeviola. Anche da Londra, dove è in questo periodo per seguire una serie di partite e tenersi aggiornato, segue ovviamente la sua ex squadra: "Ora la Fiorentina è un bel vedere, grazie soprattutto ad Italiano che in poco tempo è riuscito a dare un'idea di calcio e ad inculcarla ai giocatori che stanno rendendo al meglio" premette.
Biraghi è uno di questi giocatori in crescita grazie al tecnico? "Devo dire che io ho sempre creduto in Biraghi ed anche quando ci fu lo scambio con Dalbert non ero così d'accordo perché c'è carenza di terzini, è nel giro della Nazionale ed è uno dei più bravi. Non sono sorpreso perciò del momento che sta attraversando, la fascia penso l'abbia anche responsabilizzato. Poi nei due anni precedenti era difficile per tutti esprimersi al meglio, c'era un ambiente ostile per come andavano le cose e Firenze è una delle piazze più difficili. Ora che la squadra ha ritrovato la giusta serenità ed è più facile giocare bene".
Vlahovic continua a fare bene, se lo aspettava?
"Dusan oltre alle qualità che tutti possiamo vedere ha una fame e una cattiveria che non tutti hanno e tanta voglia di migliorarsi. Ricordo che rimaneva sempre in campo più di tutti per migliorare le sue carenze, lavorandoci giorno dopo giorno. Credo che se la Fiorentina è lassù il merito sia di Italiano e di Vlahovic che diventerà uno dei più forti al mondo".
Ma a gennaio la Fiorentina potrebbe venderlo per paura di perderlo a zero?
"Parlo da esterno ovviamente, perché non so come stanno le cose se non dai giornali, ma intanto lui è un professionista e credo voglia davvero restare per portare la Fiorentina in Europa. Capisco anche la paura della società di perderlo a zero visto che è un prodotto della società e se Vlahovic ha aiutato la Fiorentina è anche vero che la società ha aiutato lui però credo che le somme andranno tirate a giugno, non ora, altrimenti si rischia l'harakiri. Forse andava anticipata la situazione. Arsenal? E' uno degli Under 23 più interessanti, tutti i top club inglesi lo vorrebbero ma poi dipende cosa vuole Vlahovic perché è uno che può scegliere".
Torreira sta facendo un bel campionato, era quello che mancava?
"Sì il giocatore ha portato quello che mancava a centrocampo, un regista che sapesse dettare i tempi, accelerare o rallentare il gioco, giocare ad un tocco o due... Lui in Inghilterra ha pagato la sua poca fisicità ed è più adatto per il campionato italiano perciò ha portato tanto alla Fiorentina. Io però sono ben impressionato da Maleh, non me lo aspettavo che in poco tempo migliorasse così tanto. Ritorno al discorso della serenità, in un clima giusto le qualità emergono".
Come mai Castrovilli non si è invece confermato?
"E' vero non si sta ripetendo ma quest'anno ha anche avuto una serie di infortuni, con un po' di continuità, pazienza, lavoro e fortuna tornerà al suo rendimento perché ha delle qualità diverse rispetto a tutti gli altri centrocampisti viola".
Le piacciono i due acquisti Ikoné e Piatek?
Certo, sono due buoni acquisti. Ikoné lo scorso campionato ha fatto benissimo, in questo non tantissimo ma con un po' di tempo può fare bene anche in Italia e ha anche margini di miglioramento. Dal punto di vista della Fiorentina è un buon acquisto anche Piatek ma capisco meno il giocatore perché se ha lasciato l'Hertha per il poco spazio non capisco perché abbia scelto un club dove davanti ha Vlahovic. Forse può essere stato preso in ottica futura, dandogli la possibilità di essere già qui ed essere riscattato a giugno per sostituire poi Vlahovic".
Le gerarchie dei portieri si sono ribaltate, chi deve giocare ora?
"Il ruolo del portiere è particolare, soprattutto se sei il secondo. Terracciano è stato bravo a farsi trovare pronto all'occorrenza ed ha sfruttato l'infortunio di Dragowski. Per il polacco capisco che non era semplice rigiocare dopo tanti mesi fermo ed è stato sfortunato. Certo è, per rispondere anche alle lamentele del procuratore, sempre che non sia scontento il giocatore stesso, che Terracciano merita di giocare".
Kokorin resta una nota dolente, invece...
"Per un russo non è facile integrarsi, lo scorso anno ebbe la sfortuna di infortunarsi, ora non so di preciso come mai non sia riuscito ad esprimersi. Io resto convinto che potesse dare una mano e mi spiace per lui e per la società che non abbia funzionato ma nel calcio accade che un giocatore non riesca ad esprimersi in una squadra"