NICCHI A FV, AUSPICHIAMO DI CONCLUDERE LA STAGIONE MA PARLARNE ORA MI NAUSEA
Il presidente dell'AIA (Associazione Italiana Arbitri), Marcello Nicchi, è stato contattato in esclusiva da FirenzeViola.it per commentare i temi di più stretta attualità che riguardano il mondo del pallone.
Presidente, qual è il suo punto di vista in merito alla riapertura dei campionati?
"Sono prima di tutto dell'idea che si debbano seguire gli accadimenti giorno dopo giorno. Detto questo, è ovvio che tutti auspichiamo che si possa riprendere a giocare quanto prima, sia per motivi di organizzazione ed economia, sia per trasmettere un po' di fiducia e leggerezza nelle persone che vivono come noi momenti terribili. Speriamo pertanto che il calcio sia una delle aziende che riaprirà presto i battenti: noi dobbiamo farci trovare pronti".
Secondo lei le ipotesi che si stanno vagliando per il taglio degli stipendi dei calciatori sono giuste?
"Diciamo che è una materia per la quale non posso esprimere giudizi, bisogna conoscere i rapporti e i contratti dei giocatori con i vari club, nonché la strada che indica l'Associazione Italiana Calciatori. In questo momento sono concentrato nel proteggere la mia categoria e tenere tranquilli i ragazzi".
A proposito della sua categoria. Per voi arbitri, che scenario si prospetta in tal senso?
"Non ci sono problemi: abbiamo professionisti solo in Serie A e Serie B e in generale gli arbitri non hanno contratti ma solo "ricompense" per il tempo che tolgono al proprio lavoro principale. A noi interessa solo farci trovare pronti e sani per l'eventuale ripartenza".
Una curiosità sul VAR: è possibile che alla ripresa se ne debba fare a meno per via delle distanze di sicurezza tra gli operatori?
"Sì, potrebbe accadere, ma onestamente adesso non mi interessa perché penso prima alla salute. Lasciamo lavorare tranquilli i sanitari e gli atleti, poi in base alle indicazioni che arriveranno ci muoveremo anche noi. E vorrei concludere precisando una cosa".
Prego.
"Possiamo stare qui a parlare di quel che vogliamo, ma finché non ci vengono a dire che i rischi sono pochi e che, quindi, riaprono aziende, uffici e fabbriche non si possono fare progetti. Noi abbiamo già perso un paio di persone importanti, tra cui un associato... Quindi fare tante chiacchiere al momento non mi piace, anzi, mi nausea: aspettiamo di capire come evolverà questa drammatica situazione".