MANCA ANCORA ADV MA SOPRATTUTTO I RINFORZI VIOLA
Stiamo sfogliando la margherita, un m’ama non m’ama che si può riferire all’ipotesi di vedere presto ADV a Moena, ma anche l’interrogativo sul sentimento che prova realmente per la Fiorentina. Assente da mesi, lascia che siano altri a parlare per lui, vedi Rogg, ma non è la stessa cosa e non mi tranquillizza per niente. Tutti ci dicono di avere fiducia, tutti (dai direttori, all’allenatore, ai calciatori che hanno parlato) confidano in un rafforzamento della squadra ma per ora sono tornati i prestiti ed è arrivato Sepe, ammesso che si voglia considerare qualche baldo giovane di belle speranze come una miglioria.
L’entusiasmo, nonostante le immagini piacevoli del ritiro, è ai minimi storici e gli abbonamenti non decollano…e come potrebbero!
L’amore per la Fiorentina alla fine ci porterà a confermare la nostra presenza sugli spalti, ma più per fede che per convincimento.
E’ proprio per questo che attendiamo con ansia l’arrivo del Presidente, perché è dalle sue labbra che vogliamo sapere tante cose.
Personalmente non sono sicura che verranno fatti grandi investimenti e la stessa partenza di Salah fa ridimensionare gli obiettivi. Non sappiamo se domani ADV farà visita ai suoi e se porterà in regalo un nuovo acquisto, un po’ come quando si va a trovare un malato (è la Viola non è certo in grande salute sul fronte chiarezza) al quale si portano dei fiori. Mi piacerebbe però pensare che, se un dono (calciatori importanti) viene annunciato, sia quello che viene fatto ad una persona (squadra) alla quale tengono ancora molto.
Non mi aspetto cose eclatanti, ma aver visto De Laurentiis che saltava, col suo nuovo allenatore, al grido di “chi non salta è bianconero” mi ha dato l’idea di grande entusiasmo, di un gruppo unito e motivato. Andrea è troppo signore per lasciarsi andare a questi siparietti, anche se ricordiamo con grande simpatia i suoi balzi in tribuna quando la Viola vinceva, ma un segnale lo deve pur dare. In quanto a comunicazione e feeling, lo sta battendo il nuovo allenatore, quel Sousa che, lui si, è saltato al ritmo del famoso coretto, lavandosi del suo passato juventino, intonando pure l’inno della nostra squadra alla presentazione delle nuove maglie.
Il portoghese sta aprendosi un varco nei cuori dei tifosi per il suo comportamento, atteso poi alla riprova del campo, ora manca solo la “benedizione” dei DV che passa sicuramente dalle parole, ma soprattutto dai fatti che un po’ si complicano vista anche la notevole perdita di bilancio rilevata in società. I miei dubbi rimangono e sono con Pasqual quando dice che metterebbe ora la firma per un quarto posto finale, ma l’apatia dimostrata dalla proprietà fino ad oggi da molto da pensare.
La Signora in viola