CABRAL, Pronto a lottarmi il posto. Creiamo tanto

17.02.2022 16:39 di  Redazione FV  Twitter:    vedi letture
CABRAL, Pronto a lottarmi il posto. Creiamo tanto
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Arthur Cabral, attaccante della Fiorentina, ha rilasciato un'intervista a uol.com.br, dove ha parlato di molti argomenti, cominciando dalla Nazionale: "Uno dei fattori che più motiva il mio trasferimento è essere più vicino alla convocazione con il Brasile. Ho questo sogno di esserci a fine anno".

Quali sono le sue caratteristiche principali?
"Sono un numero 9. Certo non mi limito a questo. Ho un buon numero di assist, posso impostare le giocate. Ma sono un attaccante grande e forte, che sa tenere la palla e che ha un'imposizione fisica. Inoltre posso aiutare la squadra in un gioco individuale".

La Fiorentina è adatta a lei?
"Se avevano già un attaccante (Vlahovic, ndr) che faceva tanti gol era perché la squadra stava creando molto. Il centravanti segna solo se c'è una squadra che crea occasioni e sa giocare con lui. E questo è qualcosa che mi aiuterà molto".

Il Corinthians è stato vicino ad ingaggiarla?
"Non so esattamente cosa sia successo tra loro ed il Basilea, ma penso che avesse a che fare con i soldi. Le cifre del mio trasferimento alla Fiorentina sono davvero molto alte per gli standard del calcio brasiliano, ma non ho mai detto di no al Corinthians. Era aperto al ritorno nel mio Paese".

Si può dire che è rimasto deluso dal trattamento ricevuto al Palmeiras?
"Certo che sono rimasto deluso, sono stati otto mesi molto difficili, ma tutto serve come esperienza di apprendimento. Si fa esperienza quando si sperimentano cose nuove. Ho rappresentato la migliore squadra d'America e ho cercato di viverla nel miglior modo possibile. Mi sono evoluto psicologicamente, vivere quello che ho vissuto al Palmeiras mi ha aiutato ad arrivare alla Fiorentina, dove so che dovrò lottare anche per un posto da titolare. Ora sono pronto per questo".

Avrebbe mai pensato tre anni fa di poter lottare per andare al Mondiale?
"Sapevo di avere delle possibilità. Una delle cose che mi ha motivato al Palmeiras è stata sapere che, anche in panchina, essere lì era essere vicino alla Nazionale. Quindi l'ho sempre avuta in testa, non ho mai smesso di crederci".