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C'era una Volta in Viola, dalle merendine al paragone con il Fenomeno: la storia di Luis Muriel

C'era una Volta in Viola, dalle merendine al paragone con il Fenomeno: la storia di Luis MurielFirenzeViola.it
© foto di Insidefoto/Image Sport
mercoledì 16 aprile 2025, 18:10Notizie di FV
di Samuele Fontanelli

Impossibile dimenticare il suo esordio in Serie A con la maglia viola. Era il 20 gennaio 2019 e al Franchi si giocava Fiorentina-Sampdoria. La partita finirà 3-3 e lui delizierà il pubblico con due reti, una più bella dell'altra. Nel primo tempo apre le danze con un tocco da biliardo di mancino dopo aver saltato Murru in velocità. Nella ripresa invece prende palla nella metà campo gigliata, dribbla con un controllo di tacco Andersen, svernicia ancora Murru e dopo una cavalcata di 50 metri deposita il pallone alle spalle di Audero. 

Scommetto che avete già capito di chi sto parlando. Si, esatto, proprio lui, Luis Muriel. Il talento colombiano è il protagonista dell'episodio di questa settimana della rubrica C'era una Volta in Viola. Nato a Santo Tomas il 16 aprile del 1991, Muriel nella sua carriera, ancora in corso in MLS con l'Orlando City, è stato l'emblema della discontinuità. L'attaccante sudamericano viene da una famiglia umile, il padre faceva il tassista, e lui, per aiutare economicamente e poter giocare a calcio, da bambino vende i biglietti della lotteria per strada. 

Uscito dalle giovanili del Deportivo Cali, nel 2010 viene acquistato dell'Udinese. Un anno di prestito al Granada e poi l'esordio in Serie A con la maglia del Lecce nel 2011. In Salento inizierà a mostrare il suo talento, segnando 7 gol e fornendo 9 assist in una squadra che a fine anno retrocederà in Serie B, ma anche la sua tendenza a prendere facilmente peso. Proprio quest'ultima caratteristica, insieme alle accelerazioni fulminee, alla qualità tecnica e alle movenze sul terreno di gioco, hanno portato molti addetti ai lavori, a partire dal suo allenatore al Lecce Serse Cosmi, a paragonarlo al Fenomeno Ronaldo. Nel 2012 l'Udinese lo riporta alla casa base per rimpiazzare El Nino Maraviglia Alexis Sanchez, acquistato l'estate precedente dal Barcellona. Non certo una cosa da poco. Muriel però parte bene, segna e fa assist ma poi il suo amore per le merendine lo porta a prendere peso. Il rapporto con Guidolin non decolla e dopo tre stagioni passa alla Samp. 

Genova e Siviglia le due tappe precedenti all'esperienza alla Fiorentina che durerà solo sei mesi, da gennaio a giugno del 2019. Muriel in viola segna 9 gol, alcuni come i due alla Samp e la punizione contro l'Inter meravigliosi, ma a fine anno la Fiorentina non lo riscatterà. Sembra la fine, a quasi 30 anni, della carriera in Italia di uno dei più grandi "what if" mai visti in Serie A e invece. E invece arriva l'Atalanta di Gasperini. A Bergamo Muriel esplode, segna e incanta il pubblico con giocate da urlo. Nelle prime due stagioni a Bergamo realizza 45 reti poi l'idillio finisce anche con l'Atalanta, un'altra illusione, l'ennesima della sua carriera. Oggi, a 34 anni, Muriel gioca in America con l'Orlando City ma tra il 2011 e il 2022  ha fatto riassaporare alla Serie A alcune giocate del Fenomeno Ronaldo. Chissà cosa sarebbe stato senza le merendine?