"CAMPORESE IL NUOVO NESTA"
Michele Camporese, classe 1992. Ruolo: difensore centrale. Segni particolari: predestinato. E' lui l'uomo del momento in casa Fiorentina, dalla Polisportiva Garzella fino a San Siro. Una settimana, quella appena trascorsa, da sogno per il giovane centrale viola. Prima l'esordio con la nazionale Under21 poi il debutto in serie A contro un certo Ibra. Capitano della Fiorentina Allievi campione d'Italia nel 2008 adesso Michele Camporese ha la possibilità di scendere in campo anche contro la Juventus dopo aver già affrontato il Milan. La storia di questo ragazzo parte da lontano, o forse sarebbe meglio dire da vicino, visto che il suo viaggio verso la seria A è cominciato dalla polisportiva Garzella, una squadra di Marina di Pisa. Per questo Firenzeviola.it ha sentito in esclusiva il suo primo allenatore, Stefano Pierazzini, tecnico che lo ha cresciuto dai pulcini fino agli esordienti quando il baby difensore passò alla Fiorentina nell'estate del 2003.
Mister cosa ha provato nel vedere esordire in serie A Michele?
"Prima di tutto una grande gioia per lui che ha avuto questa possibilità e poi una soddisfazione anche mia per quel poco che gli posso aver insegnato."
Vi siete sentiti?
"Ogni tanto viene alla Garzella ma non ho il suo numero e quindi ancora non l'ho sentito. Vedo spesso i suoi genitori che mi raccontano sempre di come va e di come sta. So che si trova benissimo alla Fiorentina."
Vi viene a trovare spesso quindi.
"Si viene spesso a trovarci per le manifestazioni che organizziamo qui alla Garzella. A Natale lo inviatiamo sempre e lui viene molto volentieri. Posso dirvi che è davvero legato a noi."
Mister, chi le ricorda Camporese?
"Per quel che riguarda la grinta mi ricorda Gattuso ma dal punto di vista fisico e tecnico può essere un Nesta. Hanno lo stesso modo di intendere il ruolo di difensore, testa alta e grande anticipo. Senso della posizione e poi mi ricorda Nesta anche nel modo in cui corre."
Si vedeva sin da piccolo che era destinato a fare grandi cose?
"Si, lo vedevo subito che era uno che poteva andare avanti e gli ho sempre detto abbi testa e farai carriera. E sembra che mi abbia dato retta. Quando era piccolo, già a dieci anni, giocava a testa alta. Era già così forte che a volte lo mettevo in mezzo al campo anche se il suo ruolo è sempre stato quello di centrale difensivo."
C'è un episodio che ricorda con affetto?
"Eravamo in semifinale alla Freccia azzurra (ndr torneo giovanile Bardelli) e lui non c'era perchè impegnato con la squadra dei più grandi. Ero molto arrabbiato perchè sapevo che senza di lui sarebbe stata dura e infatti perdemmo. Poi nella finale per il 3° e 4° posto tornò in squadra e chiaramente arrivammo terzi. Una vittoria tutta sua."
Cosa augura a Michele?
"Io spero che oltre a quello che ha riesca ad avere anche di più. Deve dare tutto e continuare ad allenarsi con tanta voglia."