COLPANI E UNA POSIZIONE PIÙ ARRETRATA A VERTICALIZZARE: LE PRIME ALTERNATIVE POST PARMA

19.08.2024 13:30 di  Ludovico Mauro   vedi letture
COLPANI E UNA POSIZIONE PIÙ ARRETRATA A VERTICALIZZARE: LE PRIME ALTERNATIVE POST PARMA
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Altro giro, altra corsa. Eravamo rimasti ad Atene, con il solito, doloroso, pugno di mosche di dodici mesi prima. Ed ora rieccoci, di nuovo quella Conference League spesso bistrattata ma anche tanto agognata negli ultimi due anni. Un sogno europeo cullato per due stagioni e infranto sempre sul più bello. Giovedì ci risiamo, si riparte dalla Puskas Academia, prima tappa dopo il grigio pomeriggio di Parma. Gara di cui si è già scritto e detto molto nell'arco di due giorni, a seguito di una prestazione che non ha convinto i più - per non dire quasi tutti, tifosi e addetti ai lavori -.

Ragion per cui, a soli tre giorni da una partita assai più importante - il playoff di Conference rimane, come negli ultimi due anni, uno spartiacque per la stagione - Raffaele Palladino inizia a studiare anche altre soluzioni tattiche oltre al 3-4-2-1 che ha in mente da quando si è presentato al Viola Park in conferenza stampa. A Parma sono mancate geometrie e verticalizzazioni soprattutto in mezzo al campo, poche volte si è visto qualcuno in grado di prendere in mano la gestione del pallone e di cucire il gioco dalla difesa all'attacco. Vuoi anche per mancanza di certe caratteristiche in quella porzione di campo, fatto sta che il materiale a disposizione del tecnico, in questo momento, non offre determinate qualità (è stato il concetto che più di tutti riecheggiava negli ambienti pallonari in queste ore post Parma). Nel corso del mercato, per alzare il livello alle spalle del centravanti, le scelte di Pradè sono ricadute su Andrea Colpani e Albert Gudmundsson. Il secondo, come annunciato da Palladino dopo la partita, avrà ancora qualche settimana prima di essere in condizioni di giocare. Il primo, invece, già sabato è partito titolare a supporto di Kean, non spiccando però nel calcio dei viola, forse anche per la condizione atletica ancora in fase di rodaggio.

La palla però, dicevamo, là davanti deve anche arrivare, il Flaco è uno dei pochi elementi ora come ora più tecnici tra quelli di Palladino e arretrare il suo raggio d'azione di una decina di metri potrebbe essere più di un'idea nella testa del tecnico per affrontare gli ungheresi, nel tentativo di trovare più ritmo nel palleggio e dare il compito di verticalizzare con più fluidità a qualcuno che non sia Mandragora o Amrabat, almeno dopo la prima prova di Parma. Dagli ambienti vicini al gruppo squadra filtra qualche indicazione in tal senso, chissà se già giovedì l'allenatore della Fiorentina proverà una soluzione del genere nella speranza di alzare la qualità del gioco e, soprattutto, arrivare con meno fatica e più costanza a calciare verso la porta avversaria.