COME UN FIGLIO PER UN PADRE, L’ULTIMO SALUTO DI COMMISSO A BARONE

Purtroppo la notizia che nessuno avrebbe mai voluto sentire è arrivata: Joe Barone, direttore generale della Fiorentina, ieri è venuto a mancare. Il patron viola Rocco Commisso arriverà all’aeroporto questa mattina, alle prime luci dell’alba, per dare l’ultimo saluto al suo amico fraterno. Da dopo il malore, i contatti tra l’imprenditore e la famiglia Barone sono stati costanti e continui, anche attraverso diverse videochiamate, fino alla decisione del rientro in Italia insieme alla moglie Catherine, ad alcuni parenti statunitensi di Joe e alcuni dirigenti della Mediacom.
COLPO DI FULMINE - Un rapporto, quello tra il dirigente e Commisso, nato tanto tempo fa e che resta indissolubile. Dopo essersi trasferito all’etá di otto anni a Brooklyn, Barone si è laureato in economia aziendale nel 1989, per poi iniziare una carriera all’interno di alcuni istituti finanziari: è proprio in quella occasione che avviene l’incontro con l’attuale proprietario della Fiorentina, anch’egli a quei tempi attivo nel settore finanziario. È proprio in quel frangente che avviene un vero e proprio colpo di fulmine tra i due. Nasce un forte rapporto di fiducia e Commisso sceglie proprio Barone per ricoprire i ruoli più operativi all’interno delle sue società.
FIRENZE - Nel 2017 il patron acquista i New York Cosmos ed è lì che il dg viola riveste il ruolo di vicepresidente fino al 2019, quando poi Commisso, dopo qualche contatto con il Milan, decide di comprare la proprietà della Fiorentina. A quel punto Joe Barone torna in pianta stabile in Italia e lì viene investito del ruolo di direttore generale del club viola. A Firenze il dirigente inizia a occuparsi di tutto: dalla progettazione del Viola Park, fino al dialogo con le istituzioni per quanto riguarda lo stadio, passando per le trattative di mercato per la prima squadra. A quel punto Joe diventa la trasposizione di Commisso in Italia, che per la maggior parte del tempo si trova in America. Nei primi tempi Barone era definito “il braccio destro di Rocco”, una definizione che non piaceva molto a Commisso tant’è che nel novembre del 2019 disse: “Non voglio più che si scriva che è il mio braccio destro, lui è il nuovo direttore generale della Fiorentina. In questi tre anni Joe mi ha aiutato molto, prima con i Cosmos, quindi con la Fiorentina. Ha lasciato a New York la moglie e i quattro figli. Lavora sedici ore al giorno, voglio dargli il giusto riconoscimento".
PADRE E FIGLIO - Da quando Commisso è diventato il presidente dei viola, infatti, non c’è nessuno compito che Barone non abbia svolto. C’è massima stima, totale fiducia, profondo affetto e reciproca riconoscenza e per questo non è difficile immaginare quanto sia grande il dolore che sta provando il magnate in questo momento. Un rapporto che va oltre l’amicizia, un rapporto come quello di un padre con il proprio figlio, di confidenze e decisioni comuni. Quando c’è Barone c’è la forte sensazione che Commisso sia a Firenze, nonostante i migliaia di chilometri di distanza. Questa mattina il patron sarà in Italia per dare il suo ultimo saluto all’amico fraterno, al figlio non di sangue ma per scelta, a una persona che porterà dentro al cuore per l’eternità.
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