DIMENTICARE ISTANBUL (E RITROVARE UNITÀ)

17.09.2022 00:00 di  Tommaso Loreto  Twitter:    vedi letture
DIMENTICARE ISTANBUL (E RITROVARE UNITÀ)

Resterà nella memoria di molti la brutta serata di Istanbul, società, squadra e tecnico inclusi. Quella che poteva e doveva essere una prima svolta della stagione si è trasformata in una bruttissima sconfitta europea che oltre a pregiudicare il cammino in Conference League appesantisce un ambiente già reso elettrico da troppe divisioni. Perchè se gli ultimi interventi societari avevano soprattutto rispedito al mittente determinate osservazioni, prestazioni in campo e scelte dalla panchina non hanno fatto altro che alimentare perplessità assortite.

D’altronde dopo aver ascoltato le valutazioni sul mercato appena chiuso, le ultime scelte difensive che hanno visto l’ennesimo adattamento di Amrabat sembrano andare in direzione opposta al rilancio di Ranieri pubblicamente annunciato, mentre anche nel dopo gara, in assenza di un intervento della dirigenza, ascoltare i riferimenti di Bonaventura alla mancanza d’intensità significa ricevere tutt'altra versione rispetto a quanto affermato da Italiano in termini di chiari problemi più di testa che non di condizione fisica.

Insomma, al di là di parole che ormai fanno già parte del passato è soprattutto il timore con il quale la Fiorentina ha disputato gli ultimi 180 minuti a preoccupare, anche perchè non è passata inosservata nemmeno la presunzione interna tirata in ballo da Biraghi che tecnico e società dovranno gestire in fretta. Come e perchè questo gruppo si sia sentito più bravo di quanto non sia, per usare le parole del capitano, è questione da affrontare e chiarire nel silenzio dello spogliatoio, anche e soprattutto per ritrovare unità d’intenti che in questo momento sembra essere uno dei tanti problemi della Fiorentina. Oggi lontana parente di quella che si era guadagnata prima il play-off europeo e poi il girone di Conference a distanza di 5 anni dall’ultima partecipazione in coppa.