FINALMENTE CERO: DA BISCEGLIE ALLA SAMP, UN'ODISSEA DURATA SEI ANNI
Sei anni. Ecco quanto è durata la rincorsa di Michele Cerofolini. Sei anni e quattro mesi, o per l’esattezza 2282 giorni, è il tempo che è passato dalla prima convocazione coi grandi all’esordio in Serie A. Era il 29 gennaio 2017, era la Fiorentina di Paulo Sousa e l’allora diciottenne proveniente dalla Primavera si affacciava in prima squadra come portiere di riserva (complice l’indisponibilità di Ciprian Tatarusanu) alle spalle di Marco Sportiello. Da quel Fiorentina-Genoa a questo Fiorentina-Sampdoria, gara in cui ha finalmente debuttato, il viaggio dell’estremo difensore aretino è paragonabile all’Odissea compiuta da Ulisse per ritornare ad Itaca.
Dopo la chiusura di un’ottima esperienza in Primavera, diverse presenze nelle Nazionali giovanili ed un'estate, quella del 2017, passata in prima squadra, con tanto di debutto in amichevole al Bernabeu contro il Real Madrid, ecco una serie di prestiti che somigliavano molto ad un labirinto senza sbocco: la prima opportunità lontano da Firenze lo porta al Cosenza, in Serie B, dove fa il suo debutto tra i pro il 26 settembre 2018 nella sconfitta per 2-0 contro la Cremonese. A gennaio però torna nuovamente all’ovile dopo aver collezionato solo 2 presenze. Decide allora di scendere ancora di categoria ed approda in Lega Pro, al Bisceglie, dove gioca con continuità fino al primo grave infortunio che ne mina la crescita: a maggio 2019 infatti il ginocchio di Cero cede e lo costringe a passare nuovamente da Firenze, dove svolge gran parte della riabilitazione. Nel 2020 un’altra opportunità in prestito, in Lega Pro, alla Casertana, poi in estate arriva una chiamata dalla Serie B, mittente Reggiana.
Il 2021 è da dimenticare per il portiere classe ’99, che dopo una buona prima parte di stagione perde il posto -anche a causa di un problema muscolare- e assiste dalla panchina alla retrocessione degli emiliani. A giugno, dopo l’ennesimo ritorno a Firenze, un altro infortunio, anche stavolta una rottura del legamento crociato; a 22 anni per Cerofolini è tutto da rifare: la riabilitazione da esubero a Firenze ed un altro prestito in B, all’Alessandria, dove gioca solo una partita e anche stavolta retrocede. La sua carriera a questo punto sembra un eterno giorno della marmotta, fatta di ascese e ricadute, infortuni ed esperienze nella periferia del calcio, una situazione decisamente lontana alle premesse ed alle aspettative che c’erano su di lui.
Altro giro, altra corsa, nell’estate 2022 torna per la quinta volta alla Fiorentina. Stavolta la società decide che è arrivato il momento di fargli disfare le valigie e Cero inizia la stagione corrente da terzo, alle spalle di Terracciano e Gollini; il resto è storia nota, con l’ex Atalanta che se ne va sbattendo le porte a gennaio, Salvatore Sirigu che lo sostituisce come secondo ma che a fine marzo chiude in anticipo la stagione per un infortunio al tallone, un calendario congestionato ed Italiano che decide di premiarlo nella gara interna contro la Sampdoria, mandandolo in campo per la prima volta dal 19 marzo 2022 (giorno della sua ultima partita con la maglia dell'Alessandria).
“Ho saputo che avrei giocato titolare la mattina. Rosati mi è venuto a chiamare in camera prima della riunione tecnica. Mi ha detto che il mister mi voleva parlare e mi ha comunicato che avrei giocato. All'inizio ho sentito dentro la pancia qualcosa di diverso. Poi è andato tutto alla grande, anche nel pre partita- ha detto il protagonista di ieri ai microfoni del club. Novantaquattro minuti in campo da titolare e la possibilità di difendere la sua porta, sotto la sua Fiesole, come da desiderio espresso più volte da un ragazzo che veste la maglia viola dall'età di otto anni. Quella di Michele Cerofolini è una storia ovviamente di perseveranza o -adeguandoci ai tempi- resilienza, ma anche un esempio di quanto tempo alcune giovani promesse del nostro calcio perdano per strada, imbottigliate in un loop di prestiti da cui è difficile uscire. Ieri, a più di sei anni di distanza dalla prima convocazione, è scattata la sua ora: a 24 anni già compiuti, in un'età che per altri paesi comporterebbe un'esperienza già pluriennale in prima squadra, la Fiorentina ha scoperto Cerofolini ed Italiano ha capito di avere le spalle coperte anche in porta. Con un ritardo di cui ha poche colpe adesso la ruota, per Michele Cerofolini, ha finalmente iniziato a girare.