FIORENTINA, Uno spogliatoio da "tutti contro tutti"

17.01.2012 00:00 di  Tommaso Loreto   vedi letture
FIORENTINA, Uno spogliatoio da "tutti contro tutti"
FirenzeViola.it
© foto di Federico De Luca

Il giorno dopo la sconfitta di Lecce il processo in città è già cominciato. Tutti sono sul banco degli imputati, da Della Valle in giù. Ma passato il bollore della rabbia, la lucidità sembra riprendere il sopravvento. E anche nei tifosi che, giustamente, vorrebbero risposte precise e chiare dai proprietari, la sensazione è che i primi responsabili, da un anno e mezzo a questa parte, restano i diretti protagonisti. Loro che vanno in campo, i giocatori che hanno fatto parlare di sè per milioni di motivi tranne che per quelli tecnici. I giocatori che oggi fanno di questa Fiorentina un gruppo confusionario che in campo non sa trovarsi.

Il problema è che nonostante i richiami, le contestazioni e gli incontri con i tifosi (non ultimo quello in occasione della prima gara dell'anno contro l'Audace Legnaia) gli stessi protagonisti non sembrano aver la minima intenzione di cambiare la musica. Nè in campo, nè nello spogliatoio. E il quadro, purtroppo, sembra non essere dei più rosei. Non è difficile immaginare del resto quanto poco sia unito un gruppo come quello della Fiorentina, basterebbe osservare che cosa sa fare in campo questa squadra. Poco o nulla, a meno di invenzioni dei singoli (Jovetic su tutti).

Un quadro poco incoraggiante, dicevamo. Volendo, un quadro pessimo. Perchè secondo indiscrezioni raccolte da Firenzeviola.it, lo spogliatoio attuale della Fiorentina non solo è una polveriera, ma non pare aver preso nemmeno bene l'arrivo del nuovo tecnico. I gruppetti interni che, di fatto, si erano creati nell'ultimo anno e mezzo (dall'addio di Prandelli, per intendersi) avevano sempre di buon grado accettato la guida e la gestione di Mihajlovic. Più vicina a quella di un ex calciatore, o di un fratello maggiore, che non a quella di un sergente severo pronto a fissare doppie sedute a ripetizione, come del resto ha fatto Rossi. Morale della favola, nel già disunito spogliatoio gigliato (fatto di giocatori in partenza, di veri e propri "desaparecidos", di elementi finiti nel mirino dei tifosi tra serate brave, macchine cappotate, patenti ritirate e fidanzate isteriche e poco rispettose) l'arrivo di Rossi sembra aver ulteriormente acceso nuove tensioni intestine.

E' questo, in sintesi, quello che si respira a qualche centinaio di metri dal campo del "Franchi". Un gruppo che definire diviso è dire poco. Un gruppo nel quale la scelta del capitano (effettuata dalla proprietà alla luce della vicenda Montolivo) dimostrò mesi fa quanto poca presa potesse avere la società. Perchè poi, a oggi, capire chi sia il capitano in campo è molto più difficile che rendersi conto di quanto, almeno quello attuale, non sia stato scelto dai compagni. Una Fiorentina divisa negli spogliatoi, in sintesi, che in campo non sa trovarsi e che davanti ai tifosi non sa cosa rispondere. Questa è la squadra che, a metà gennaio, dopo due anni di annunciata "rivoluzione" continua a deprimere tutta Firenze.

Evidentemente, anche chiedere un pizzico di professionalità in più, per non tirare in ballo l'attaccamento, in assenza che lo faccia la società, ad oggi è pretendere troppo da questo gruppo di calciatori.