FRANCHI, LO "SBLOCCO" DI VENEZIA E IL TIMORE DI UNA SCELTA POLITICA

04.07.2023 13:00 di  Andrea Giannattasio  Twitter:    vedi letture
FRANCHI, LO "SBLOCCO" DI VENEZIA E IL TIMORE DI UNA SCELTA POLITICA

Una pioggia di milioni in arrivo dal Governo (93,5, per la precisione) farà presto ricca Venezia ma, soprattutto, permetterà alla città della laguna di portare a compimento grazie ai fondi statali il progetto per il Bosco dello Sport che, inizialmente, era stato inserito all’interno dei progetti pronti a beneficiare dei fondi PNRR (sotto la voce degli investimenti per i piani urbani integrati). Un piano che tuttavia - al pari dello stadio Franchi di Firenze - è stato poi escluso senza troppe spiegazioni prima dalla Commissione Europea e poi da Roma stessa. Grazie a questa manovra a sorpresa - che ha preso in contropiede anche Palazzo Vecchio - è stato così scongiurato il blocco dei lavori di un importante intervento di rigenerazione di un’area degradata.

Il finanziamento non riguarderà lo stadio (che resterà a totale carico del comune di Venezia) ma coinvolgerà esclusivamente gli interventi di rigenerazione urbana, oltre a un importante polo verde che sarà fruibile anche dai comuni delle aree limitrofe. Una mossa, in ogni caso, che ha spiazzato gli amministratori fiorentini che adesso - in attesa di novità dal Tar per il ricorso contro lo Stato - si attendono dalla Capitale un medesimo trattamento per il Franchi, sul quale i 55 milioni promessi inizialmente dall’Europa restano ancora sub-iudice. Una somma ingente che ha finito per scoraggiare le ditte che in un primo momento si erano interessate ai lavori a Campo di Marte.

Per il momento la replica di Palazzo Vecchio è stata affidata a un commento dell’assessore allo sport Guccione (“Siamo felici per la città di Venezia, con la quale abbiamo condiviso passo passo tutte le problematiche e le riunioni fatte sui nostri due progetti. Il governo ha trovato una soluzione per Venezia, dimostrando che è possibile finanziare questo tipo di interventi. A questo punto ci aspettiamo pari trattamento per Firenze, altrimenti saremmo di fronte a una gravissima e inaudita discriminazione politica”) ma è chiaro che, al di là delle parole, adesso il Sindaco Nardella si aspetta dal Governo fatti concreti anche per ciò che riguarda il capoluogo toscano.

Un’eventuale disparità di processamento della pratica-fondi - è quanto filtra informalmente dal Comune - non avrebbe più alcuna giustificazione di merito ma si spiegherebbe (addirittura) come mossa in chiave politica, visto il diverso colore delle giunte comunali (di centrosinistra quella di Firenze, di centrodestra quella di Venezia) e le future elezioni, in cui il tema Franchi potrebbe essere usato come cavallo di Troia dalle opposizioni. Si annunciano dunque giorni caldi.