INIZIA L'ERA PALLADINO: IN 'ROTTURA' COL PASSATO, A COMINCIARE DAL MODULO

25.06.2024 14:30 di  Alessandro Di Nardo   vedi letture
INIZIA L'ERA PALLADINO: IN 'ROTTURA' COL PASSATO, A COMINCIARE DAL MODULO

'It's a new dawn, It's a new day, It's a new life For me, And I'm feeling good' -  cantava Nina Simone. Al di là dei 'feeling' (in molti, dando un primo sguardo ai social, sono rimasti indifferenti dalla conferenza stampa di stamani), tutto il resto è vero per i tifosi della Fiorentina e per la Fiorentina come entità. L'inizio della nuova era Palladino è stata sancito da una chiacchierata di circa un'ora coi tanti giornalisti presenti. Il ringraziamento per chi cera, poi alla sua ex squadra, il Monza, e via con qualche spunto interessante in un primo approccio comunque molto cauto del tecnico campano.

Ci avevano avvertito i colleghi di Monza, davanti al microfono Raffaele da Mugnano di Napoli è tutt'altro che uno Stanley Ipkiss mascherato, anzi. Per veder saltare qualche bottone di una conferenza per il resto incravattata il discorso si è dovuto spostare sull'impianto di gioco della sua nuova creatura. Sarà difesa a tre come base di partenza, ma niente 'integralismi', per i più maliziosi e anti-Italianisti parole al miele, in rottura rispetto al passato.  Ha cercato di surfare quest'onda, quella del cambiamento, Palladino. Esaltando il grande lavoro fatto dal suo predecessore, ma facendo capire che la musica all'interno del Viola Park è già cambiata. In primis per il rapporto con i calciatori, altro punto chiave della conferenza: li ha chiamati tutti - a eccezione di Ikoné che, secondo le sue parole dovrebbe avere ancora il cellulare in modalità aereo, chiaro indizio di mercato e di un altro aereo, destinazione Qatar, che lo sta aspettando -. Dicevamo dei colloqui: "Ho parlato con tutti rintracciandoli in giro per il mondo, perché ho bisogno di capire prima l'uomo e devo avere empatia con loro, mi voglio confrontare con i giocatori e li devo amare ogni giorno perché poi in campo devono dare il 100 per cento. Li ho sentiti carichi e hanno voglia di ripartire e fare bene". 

Una dichiarazione di intenti e di empatia che cozza con la gestione precedente, anche solo per una questione di gerarchie che -giustamente- dopo tre anni erano consolidate. Italiano aveva eletto senatori e fedelissimi, titoli che sono decaduti e quindi tutto da rifare. Non un tabula rasa dal punto di vista tattico e umano, ma quasi. In questo senso il pensiero va subito a due acquisti dell'estate scorsa, Fabiano Parisi e Lucas Beltran, parsi in alcuni passaggi della stagione in difficoltà per i compiti richiesti. Ha parlato con entrambi: nel primo ha visto già i crismi perfetti per un esterno a tutto campo, in grado da fare tutte le fasi sulla corsia mancina, per l'argentino ha invece prefigurato anche un'altra chance da prima punta, ma quello dipenderà anche del mercato. La nuova era Palladino comincia così: nessun punto fermo e una nuova vita (tattica e non solo) per tutti.