L’AMPIA PROSPETTIVA VIOLA
Scenari persino da favola, certamente incentivati da una formula del sorteggio di Conference League che spinge per forza di cose a osservare le eventuali semifinali. L’effetto è immediato, non si fa a tempo a immaginare una sfida con i polacchi del Lech Poznan che l’ulteriore ostacolo da scegliere tra Nizza e Basilea disegna già il cammino verso la finalissima di Praga. Un esercizio che può certamente spettare a una tifoseria inaspettatamente tornata a sognare a ridosso dell’avvento della primavera, ma che la Fiorentina farà bene a tenere ben riposto in un cassetto.
Di certo l’urna di Nyon profila all’orizzonte dei viola un cammino sì in salita, ma più che stimolante per una squadra che ha saputo regalare segnali di crescita con costanza. Anche nella serata di Sivas, pur al cospetto di avversari tecnicamente inferiori, il gruppo di Italiano ha affrontato e superato difficoltà di ogni tipo (campo e ambiente inclusi) dunque il prossimo step di fronte a quel Lech Poznan già battuto in Europa League nel 2015 non deve spaventare più tanto, anche perchè in vista di un aprile di fuoco in termini di gare ravvicinate i rientri in pianta stabile di Castrovilli, in gol col Sivasspor, e magari di Sottil regalano alternative al tecnico.
Un mese determinante nel quale pure il tabellone di Coppa Italia regala orizzonti allargati, con un occhio che non può non cadere sulla tappa finale di Roma per un ostacolo Cremonese che la Fiorentina ha già saputo superare in campionato. Se in campionato la tendenza favorevole passerà attraverso gli esami di trasferte più toste come a San Siro contro l’Inter, test in arrivo alla ripresa del campionato dopo la sosta successiva alla sfida di domenica al Lecce, nelle due coppe la prospettiva viola è sempre più ampia, inevitabilmente elettrizzante al netto di un sano realismo che imponga di pensare, nonostante tutto, una partita alla volta.