LA VIOLA E I GIOVANI: IL 2023 L'ANNO DEL CAMBIO DI MARCIA

11.06.2023 19:40 di  Andrea Giannattasio  Twitter:    vedi letture
LA VIOLA E I GIOVANI: IL 2023 L'ANNO DEL CAMBIO DI MARCIA
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Il 2023 non è destinato ad essere ricordato solo come l’anno in cui la Fiorentina ha raggiunto due finali e si è ricreata una sua identità a livello europeo dopo cinque stagioni di latitanza. Con l’inaugurazione del Viola Park - il vero grande evento degli ultimi dodici mesi, specie se visto in ottica futura - il club di Commisso proverà a dare un chiaro indirizzo “politico” anche in favore della valorizzazione dei giovani in ottica prima squadra. Non è un caso infatti che nell’ultima conferenza stampa il dg Joe Barone abbia fatto riferimento alla possibilità di portare al più presto tra i grandi alcuni giovani talenti che si sono messi in luce o nelle loro recenti esperienze tra i professionisti oppure, restando legati al settore giovanile, hanno concluso al meglio la propria esperienza con la Primavera.

Se per ciò che riguarda i ragazzi che hanno chiuso il loro percorso di crescita nel vivaio viola il discorso sarà affrontato più avanti (ma la sensazione è che almeno tre elementi del 2003 saranno aggregati a Biraghi e compagni in vista del ritiro estivo di Bagno a Ripoli, con i centrali Lucchesi e Krastev e l’attaccante Distefano in rampa di lancio), la questione legata ai rientri dai prestiti dovrà essere risolta al più presto. Si dovrà, nello specifico, capire chi potrà avere le caratteristiche giuste per potersi fermare a Firenze oppure invece sarà dirottato altrove per poter completare il proprio percorso di maturazione.

Due, in tal senso, sono i nomi che la società si è appuntata tra gli elementi che sono destinati a tornare alla base: è il caso di Niccolò Pierozzi in difesa (il 2001, 4 gol e 2 assist in Serie B con la Reggina, è stato già individuato come ideale vice-Dodo anche in virtù dell’imminente svincolo di Venuti) e di Louis Munteanu in attacco (il rumeno è reduce da 10 gol messi a segno con la maglia del Farul Constanța). Forze fresche, dunque, per tener fede all’obiettivo della valorizzazione dei giovani in casa propria (l’“homegrown” citato più volte ieri da Barone) e crearsi risorse in vista del futuro.