LINEA VERDE, MA FINO A UN CERTO PUNTO. COMUZZO E KAYODE GLI UNICI 'SUPERSTITI'

03.09.2024 00:00 di  Alessandro Di Nardo   vedi letture
LINEA VERDE, MA FINO A UN CERTO PUNTO. COMUZZO E KAYODE GLI UNICI 'SUPERSTITI'
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© foto di Federico De Luca 2024 @fdlcom

Settembre, il mese in cui tutti i fioretti fatti in estate passano all'atto pratico: tra i tanti fatti sotto l'ombrellone, c'è quello di rimettersi in forma, di tornare tonici, di tornare giovani. Lo deve aver fatto anche la Fiorentina questo ragionamento: non su una spiaggia del litorale toscano, bensì nei quartieri generali del Viola Park, tra gli imperativi seguiti in questa sessione di trasferimenti (oltre al diktat dell'abbassare il monte ingaggi), anche quello di dare una bella passata di verde a una rosa che l'anno scorso era la sesta più vecchia in Serie A, con una media età di 26,6.

Missione compiuta potremo dire, visto che nelle prime uscite stagionali la media età è scesa a 25,8. Conseguenza delle scelte di mercato appunto - la Viola ha tagliato Castrovilli, Bonaventura, Duncan, Arthur, Belotti, Faraoni e Maxime Lopez (tutti over 25) ancor prima di iniziare, per metter dentro undici acquisti con media età di 25,7 anni; tra tutti spicca Matias Moreno, classe 2003, ancora da vedere all'opera. L'outlier statistico di questa lista è rappresentato da David de Gea, 33 anni, ma con lui nell'ultimo giorno di mercato sono arrivati anche due navigati trentenni come Gosens e Cataldi. Sembra comunque estremo parlare di linea verde, anche perché per adesso gli unici under 23 impiegati da Palladino sono due: uno è Michael Kayode (2004), tutt'altro che titolare in questo avvio, l'altro è Pietro Comuzzo (2005), protagonista anche per necessità date da una difesa con pochi uomini e ancor meno certezze.

Quest'ultimo sembra però potersi ritagliare uno spazio importante nella Fiorentina che verrà: lo dimostra il rinnovo in pratica già chiuso fino al 2028 e le tre titolarità su tre in campionato. E intorno a lui? Le pianticelle del vivaio fiorentino sono state quasi tutte spedite nella periferia del calcio: Distefano, Fortini, Amatucci, Lucchesi - per dirne alcuni. Tutti illusi a inizio ritiro di poter far parte di una Fiorentina che a oggi ha uno spazio contingentato per i frutti del proprio settore giovanile. Per ultimo - anche in ordine cronologico - sul gong del mercato la Fiorentina ha perso anche Alessandro Bianco (classe 2002, uno che potremmo considerare 'troppo giovane per il contesto viola', come tanti dicono, solo fossimo magari nel 2022), uno che poteva far comunque comodo nel corso dell'anno, e invece è stato rimpiazzato idealmente da un altro 2002, Edoardo Bove, caratteristiche diverse - e probabilmente migliori per Palladino, a meno che a proposito di verde, in questo caso non risulti azzeccata la massima sull'erba del vicino - . Da ascrivere all'elenco di ex Primavera tagliati anche il 2006 Martinelli che, a meno di cataclismi, seguirà dalla panchina, alle spalle di de Gea e Terracciano, tutta la stagione. 

Insomma, ringiovanimento sì, ma fino a un certo punto, anche se nonostante la difficoltà nel fidarsi di giocatori che, appena rientrati, sono stati girati di nuovo verso l'ennesimo prestito in un vortice spesso senza fine, la Fiorentina non è neanche tra le ultime per spazio concesso in campo alla Gen Z, anzi: la formazione di Palladino si trova proprio nel mezzo, decima come media età, a dimostrazione che c'è chi sui cosidetti 'giovani' punta anche di meno. Chi è la squadra più anziana? L'Inter campione d'Italia e grande favorita pure per il prossimo scudetto (29 anni di media), a dimostrazione che sì, questo non è un paese per giovani.