NON LITIGATE RAGAZZI, C'È BISOGNO DI QUELLI BRAVI COME VOI

23.09.2024 00:00 di  Sonia Anichini   vedi letture
NON LITIGATE RAGAZZI, C'È BISOGNO DI QUELLI BRAVI COME VOI

La Fiorentina è stata calpestata dalla Lazio, potrebbe sembrare il titolo di una giornata calcistica catastrofica che, considerato quanto avevamo visto fino a qui, poteva anche starci e la paura prima del fischio iniziale serpeggiava. Ma la mia considerazione è un po’ birbona e mi riferisco invece all’effetto positivo che hanno avuto i due pestoni dei calciatori laziali che hanno determinato i due rigori e la conseguente vittoria dei ragazzi in maglia viola. Passeggiate pure sui nostri piedi, senza fare danni mi raccomando, se questo può dare una svolta alla gara in corso ma, più che altro, al cammino futuro della nostra squadra del cuore. C’era tanto bisogno di una vittoria, c’era tanto bisogno di prendersi tre punti, c’era tanto bisogno di gioire tutti insieme.

Questo non vuol certo dire che quella che si è svolta al Franchi sia stata una gara impeccabile, tutt’altro. Il primo tempo è stato imbarazzante e i giocatori sono parsi senza idee e senza forza fisica, “timorosi” come lo stesso allenatore ha detto a fine incontro. Durante il match mi sono chiesta quanto tempo ancora potesse necessitare per incominciare a vedere la Viola che Palladino intendeva darci e la risposta è arrivata nella seconda parte della gara, che partiva comunque con il vantaggio della Lazio messo a segno da Gila al 40’ (primo gol in carriera in serie A, come da regalo che troppo spesso concediamo).

Il Mister, finalmente, prende una saggia decisione e toglie dal campo Biraghi e Quarta passando ad un sano 4-4-2 ma soprattutto regalandoci la gioia di vedere Gudmundsson finalmente sul rettangolo verde. Chi di voi avrebbe scommesso che l’islandese avrebbe avuto un impatto così devastante andando in gol con una doppietta? Se qualcuno alza la mano andrà sicuramente all’inferno per la bugia più grossa dell’anno! Mamma mia che bello vedere un giocatore di calcio, o meglio, uno che sa giocare a calcio e si impone con determinazione e grande personalità cosa che, purtroppo, non si vede molto spesso negli ultimi tempi.

La Fiorentina, con le dovute logiche correzioni dalla difesa al centrocampo agli esterni, ha prodotto 45-50 minuti di volenteroso arrembaggio e si è andata a prendere i due pestoni che hanno prodotto la tanto agognata vittoria. Bravo il tecnico a cambiare le sue convinzioni, quando si arriva a riconoscere i propri errori siamo già un pezzo in là per risolverli, e mi auguro che continui a lavorare con i suoi per consolidare una Fiorentina più bella e concreta.

Non penso che tutti i nostri problemi siano stati cancellati e sono cosciente che se all’85’ la traversa non avesse respinto il tiro di Guendouzi forse stavamo parlando diversamente, ma credo che si possa provare a viverci una settimana tranquilla e spero che la passino così soprattutto quei due ragazzi che penso siano i simboli più esaltanti della nuova Fiorentina. Mi riferisco chiaramente a Gud e Kean perché le discussioni sul dischetto del rigore, al momento di batter il secondo penalty, non sono state simpatiche e tante ne abbiamo viste e subite nel tempo. Io sono per le gerarchie e il rigorista deve essere designato e quello è, cascasse il mondo, e il fatto che il centravanti sia andato a parlare con il numero 10 fa capire che dovesse tirare lui o, come si direbbe per il buon per la pace, gli abbia detto: visto che tu hai già fatto gol, fai tirare me, battiamone uno per uno.

Così non è stato ma tutto è bene quel che finisce bene, complimenti all’ex Genoa perché battere due rigori e segnarli entrambi è segno di grande scaltrezza, e tutti hanno festeggiato abbracciandosi ma nell’intervista a fine partita, dove erano presenti proprio Gudmundsson e Kean, è parso che un pochino di tensione ci fosse fra i due. Fate i bravi ragazzi che abbiamo tanto bisogno del vostro apporto, i calciatori bravi come voi devono risollevare le sorti della Fiorentina.

La Signora in viola