BIRAGHI, Tra Napoli e Turchia, cronistoria dell'addio

25.12.2024 18:00 di  Luciana Magistrato   vedi letture
BIRAGHI, Tra Napoli e Turchia, cronistoria dell'addio
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© foto di Federico De Luca 2024 @fdlcom

Dopo sette anni di matrimonio, è arrivata la classica crisi tra la Fiorentina e Cristiano Biraghi. Portato da Pantaleo Corvino nell’estate 2017 dal Pescara, Biraghi, a parte una stagione di prestito all’Inter di Antonio Conte nello scambio con Dalbert, è presto diventato un punto fermo della Fiorentina nonostante l’avvicendarsi di diversi allenatori fino a diventare titolare inamovibile con Vincenzo Italiano e capitano viola nel 2021 come successore di Pezzella. Nelle 140 con l’attuale tecnico del Bologna, Biraghi ha avuto il rendimento migliore della lunga carriera (prima della Fiorentina ha indossato altre 5 maglie) in termini di gol e assist, rispettivamente 11 e 23.

Il giocatore, al di là dell’aspetto tecnico che ha diviso spesso la tifoseria, ha saputo mettere tutti d’accordo sul piano umano sia come erede della fascia di Davide Astori donata dalla Curva Fiesole e mostrata al pubblico in segno di unita nel ricordo del capitano anche quando non è stato più possibile indossarla per scelta della Lega di uniformarle, sia per alcuni momenti di solidarietà non pubblicizzata, ad esempio alla popolazione alluvionata di Campi, quando fu fotografato da un tifoso con secchio e pala in mano. “Ormai sono 8 anni che sono qui, forse anche troppi (ride, ndr). A parte gli scherzi, Firenze è una città che va capita. Una piazza che va capita così come la sua gente…Ma quando la capisci ti entra dentro e fai fatica a farne a meno, sono qui da tanto e posso dire che si sta davvero bene” ha detto il 26 novembre alla presentazione del libro di Frey che tanto lo aveva elogiato per il lavoro ‘oscuro’ di capitano.

Con l’arrivo di Raffaele Palladino, Biraghi in estate sembrava poter confermare la propria leadership nel gruppo e in campo ma da qualche tempo e complice l’arrivo di Gosens diventato titolare fisso,  le cose sono cambiate fino alla rottura con il tecnico stesso. Se Biraghi non ha mai commentato è stato Palladino stesso l’11 dicembre a parlare della non convocazione del terzino per scelta tecnica e sottolineando che le scelte andavano rispettate. A caso ormai aperto, ci ha pensato Mario Giuffredi agente del giocatore a mettere benzina sul fuoco coinvolgendo anche l’altro assistito Parisi. Sta di fatto che da allora Biraghi non è stato più convocato ed è ormai scontato l’addio a gennaio nonostante siano già maturati dalla scorsa stagione i bonus per la scadenza del contratto nel 2026. E se il tecnico ha più volte sottolineato che da parte sua è una scelta tecnica e di mercato, per Biraghi, dal carattere forte ed orgoglioso, si tratta di rispetto e sincerità che sarebbero venute meno. Per lui c’è l’interesse del Napoli del suo ex tecnico Conte e del Fenerbahce, anche se i tempi e gli accordi di mercato non sono mai veloci e scontati. Ma è certo che il divorzio prima del 3 febbraio arriverà.