Rivincita Inter, Palladino in ritardo: l'analisi della Gazzetta dello Sport

Rivincita Inter, Palladino in ritardo: l'analisi della Gazzetta dello SportFirenzeViola.it
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di Redazione FV

"Inzaghi, che rivincita!" titola a pagina 1 e 2 la Gazzetta dello Sport odierna, che sottolinea la reazione dell'Inter al brusco ko di giovedì scorso al Franchi. Inter-Fiorentina viene inquadrata soprattutto così, come una rivincita a quattro giorni da una cocente delusione per i nerazzurri. 

Sull'episodio contestato dell'1-0 la Gazzetta commenta: il 2-1 dell’Inter ha però un retrogusto amaro come tante partite di questo turno maledetto: la prima rete nasce infatti da un angolo inesistente, Bastoni crossa quando la palla è un bel po’ di centimetri oltre la linea di fondo. Scena da un paradosso irrisolvibile con questo regolamento: gli arbitri non vedono, il VAR non può nulla perché l'intervento in questi casi non è previsto e,  su successivo corner, sul cross di Calhanoglu c’è l’autogol di Pongracic. Serve altro? Tensione, accenni di rissa, gli animi si scaldano, Inzaghi e Palladino si mandano laggiù dove non batte il sole.  C’era una rivalità latente, l’ascia di guerra è disseppellita.

La Gazzetta chiarisce: sgombriamo il campo da possibili equivoci, l’Inter merita il successo, entra per cancellare l’ultima figura con la concentrazione e la grinta dei tempi belli e ci riesce. La Fiorentina ha sbagliato tutto, atteggiamento, movimenti, formazione. Palladino non è ispirato e ritarda troppo i cambi che avrebbero dato un altro sapore al match, giocandosela solo nel finale. E il gol del temporaneo pari viola è una casualità. O, meglio, una di quelle soluzioni ormai frequenti in area: cross, bella entrata di testa di Gosens su Darman, e il braccio del nerazzurro non è proprio vicino al corpo. Centimetri e attimi. Quando i nostri antenati scrissero le regole si andava alla velocità con la quale oggi si fa riscaldamento: situazioni sempre più frequenti, i difensori dovranno lavorare meglio su questo. Mandragora, freddissimo nel caos di San Siro, batte Sommer. L’unica vera azione di un tempo giocato soltanto dall’Inter: 75 percento di possesso, una traversa (Lautaro), un palo (Carlos Augusto), l’autogol, una supremazia netta ma mai travolgente. Un’altra Inter avrebbe squassato le flebili linee dei viola, questa le ha aggirate. Nel secondo tempo cambia la musica, ma è troppo tardi per i viola.