BERETTA A RFV, Pochi specialisti dei piazzati? Vi spiego

25.09.2024 17:57 di  Redazione FV  Twitter:    vedi letture
BERETTA A RFV, Pochi specialisti dei piazzati? Vi spiego
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© foto di Federico De Luca

L'allenatore e docente di Coverciano Mario Beretta è intervenuto a Radio FirenzeViola a "Scanner" approfondimento settimanale a cura dell'avvocato Giulio Dini per parlare di calcio e finanza.

Perché prima c'erano gli specialisti dei calci piazzati e ora sono diventati tutta una gestione tattica?
“Ci si allena anche adesso sui piazzati, Messi e Ronaldo sono stati due specialisti degli ultimi anni. Adesso però si tende a giocarla di più, ma è un processo normale: se si hanno giocatori che, ad esempio, riescono ad arrivare in area con una rimessa da fallo laterale, può crearti occasioni da tante situazioni”. 

Questo cambiamento è l'esito del livellamento del calcio a livello tecnico?
“È chiaro che su una palla inattiva si possono fare movimenti predeterminati rispetto che alla fase di gioco vera e propria. Detto questo è che adesso le squadre che non riescono a rompere gli equilibri e a trovare difficoltà nel fra gol, tendono a sfruttare sempre di più una palla inattiva diventa in certe situazioni particolari. Però poi dipende anche dagli allenatori, non tutti ci dedicano tanto tempo. Mi ricordo che la Roma di Mourinho fece quindici gol da palla inattiva: vuoi dire che ci dedicava tempo, che aveva giocatori bravi a calciare e giocatori bravi a saltare". 

Come mai non si battono più le punizioni a due?
“È una domanda che mi faccio anche io ed è una soluzione che ha anche una logica. Però sono anni che non si vedono più e francamente non so il motivo".

Tra i cinque campionati top, tuttavia, la Serie A resta ancora il primo per gol da calci piazzati.  
"Probabilmente è una questione culturale. In Spagna, ad esempio, curano molto di più la parte di gioco, piuttosto che gli schemi su palla inattiva. Possono essere anche i materiali con cui sono fatti i palloni e gli scarpini ad influenzare qualche numero. Così come la statura dei difensore, lo studio dei match analyst. Insomma, ci sono tanti fattori che possono concorrere". 

Il "coccodrillo" è una pratica efficace? 
"Può essere efficace man mano che ci si avvicina all'area, ma personalmente non mi piace. È complicato farla passare sotto la barriera per un giocatore che calcia la punizione, però se gli allenatori lo fanno un motivo ci sarà". 

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