FOLORUNSHO, Da Roma a fuori rosa con D'Agostino
Nelle sue pagine odierne, il Corriere Fiorentino traccia un profilo di Michael Folorunsho, prossimo acquisto della Fiorentina proveniente dal Napoli. Nato a Roma da genitori nigeriani, arriverà in viola in prestito da 1 milione di euro e diritto di riscatto da altri 9 (oltre che con il calciatore con un quadriennale da 1,5 milioni a stagione), un affare che andrà in porto non appena i partenopei chiuderanno in entrata il suo sostituto.
Cresciuto tra Vigor Perconti, Tor Sapienza e Savio, è stato nella Primavera della Lazio che Folorunsho ha cominciato a far parlare di sé, tanto da finire in panchina a San Siro nel 2017 in Coppa Italia contro l’Inter, ma la scintilla con l’allora allenatore Simone Inzaghi non è mai scoccata. Da lì la gavetta, dalla serie C a Francavilla e poi al Bari passando per Reggio Calabria e Pordenone, sempre sulla bocca di molti ma anche con qualche perplessità dettata da troppe espulsioni.
Così nella carriera di questo centrocampista duttile sono stati soprattutto due i tecnici che lo hanno fatto maturare: Gaetano D’Agostino e Marco Baroni. L’ex viola, che lo mise fuori rosa per placarne l’impeto ai tempi del Francavilla, fu il primo a scuoterlo dal punto di vista umano, mentre l’attuale tecnico della Lazio fu determinante nell’avanzarlo sulla trequarti, alla Reggina e poi a Verona, un anno fa.
Un percorso fatto di gol spettacolari, su tutti quello al volo da fuori area contro la Juventus nella passata stagione, qualche infortunio e anche un po’ di sfortuna come quando a Bari, nello spareggio promozione contro il Cagliari, centrò il palo appena entrato prima che Pavoletti segnasse il gol decisivo. Insomma nella crescita di Folorunsho ci sono tutti gli ingredienti tipici del cinema, l’ascesa, la discesa e i soprannomi. Da Mark Lenders (antagonista di Holly nel noto cartone animato giapponese) al «Guarin con più gamba» (come lo definì il suo primo procuratore prima che entrasse nell’orbita di quel Giuffredi che dopo lo strappo con il club di Commisso per via di Biraghi è tornato subito a far affari con i viola) fino a un’esultanza che non ha mai voluto spiegare (la FoloMask in cui una mano copre il viso e l’altra mima una pistola).