IL COMMENTO, Da Aguirre a Infantino: le meteore viola

16.10.2024 10:56 di  Redazione FV  Twitter:    vedi letture
IL COMMENTO, Da Aguirre a Infantino: le meteore viola
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© foto di Federico De Luca 2024 @fdlcom

All'interno dell'edizione odierna de La Nazione è possibile leggere un editoriale a firma del noto giornalista e tifoso viola Stefano Cecchi che ha ricordato alcuni dei più grandi flop di mercato: "Gino Infantino da Rosario, Argentina di fuoco, mezzala mancina che doveva riempire il palinsesto viola con un ruolo da protagonista e che, invece, qualche giorno fa nel silenzio si è imbarcato per gli Emirati Arabi, ripiombando nel nulla dal quale era provenuto. Non certo l’unico. Storie che iniziano nell’estate del 1980, quando i Pontello portarono a Firenze un figlio d’arte come Giuseppe Novellino, fratello di Walter. Nel 1988 Diego Aguirre da Montevideo prometteva furore & gol, ne segnò solo uno di menisco alla Virescit Boccaleone prima di tornarsene in Sudamerica. Stefano Rossini fu uno dei primi acquisti di Cecchi Gori nel 1990: «E’ il nuovo Cabrini», dissero di lui non cogliendo proprio nel segno. Non contenti, l’anno dopo ci riprovarono con Giovanni Bucaro, preso dal Foggia di Zeman. Non andò meglio. La storia di Diego Latorre meriterebbe invece una fiction.

Giorgio Vakouftis nel ‘99 sembrava un boom, finì nel fallimento del 2002, proprio come Equi Gonzales, che qualcuno definì «l’erede di Rui Costa». Portillo di galattico ebbe solo la capigliatura mentre Lupoli nemmeno quella. Di Salifu si ricordano le serate in ritiro sulle Dolomiti con Di Tacchio, mentre i 45 minuti di Brillante con la Roma per i collezionisti hanno lo stesso valore del Gronchi Rosa. E ancora: Wolski segnò un gol all’Atalanta che si disse «alla Baggio» prima di capire come in realtà fosse più «alla padre Pio» e anche a Larrondo capitò qualcosa di simile mentre il caso Lo Faso metterebbe oggi in difficoltà pure la Sciarelli. Per finire forse alla prestazione più straordinaria di tutti, quella di Hernan Toledo".