TUTTI I LATI DI UN CUADRADO
Cuadrado contro l'Udinese è un po' come il regolamento arbitrale... si presta a mille interpretazioni. Oppure come la giustizia italiana, ognuno può dire la sua, senza per questo arrivare ad una verità assoluta. Su una cosa però siamo tutti d'accordo: il colombiano di Fiorentina-Udinese è sembrato diverso. Come il suo rendimento, come il suo ruolo, come la sua esultanza. Insomma il Cuadrado visto domenica (ci perdonerete la facile ironia) è sembrato un Cuadrado con mille lati, con mille sfaccettature, non tutte comprensibili. Anzi... Molte di queste (come abbiamo detto) si prestano a mille valutazioni. Partiamo dal generale, dai 90'. Juan Cuadrado è sembrato stranamente entusiasta, stranamente felice di giocare, di correre, di dare il meglio di se. Diciamo stranamente (o forse sarebbe meglio dire... inaspettatamente), perchè le ultime prestazioni della vespa preoccupavano, e non poco. Sopratutto sul piano dell'impegno, della voglia di fare. Contro l'Udinese le cose cambiano, Cuadrado parte a sinistra ma fin da subito punta l'avversario, tira in porta, prova la superiorità numerica... Sopratutto non gioca terzino, non si deve preoccupare dell'Asamoah di turno. Semmai sono gli altri a doversi preoccupare di lui. Insomma Cuadrado torna ad essere un valore aggiunto, e tutto questo dopo un periodo a dir poco grigio, iniziato dall'esclusione nell'andata di Europa League contro la Juventus. Da lì altre prove, anonime, incolori, certamente... non da Cuadrado. E allora le prime voci, le prime illazioni: compriamolo ora, riscattiamolo ora che costa meno... dicono i tifosi. Ma tant'è, si sa com'è il calcio. Il primo lato del nostro Cuadrado, quindi, è la prestazione, nonostante il ruolo quasi da rifinitore, da uomo tra le linee in un "rombo, in un 4-4-2. Pizarro basso, Aquilani ed Ambrosini mezzali, Cuadrado trequartista dietro a Matos ed Ilicic, due falsi nueve che ci hanno riportato alla Fiorentina dello scorso anno. Con soddisfazione di tutti.
LATO PER LATO... Ed ecco un secondo lato del nostro Cuadrado: la prospettiva di giocare in quel ruolo nella Fiorentina del futuro. Perchè parliamoci chiaro, con Rossi e Gomez in campo (dato per certo che Montella non farà il 3-5-2) la posizione di Cuadrado si farebbe precaria. Di certo non può essere l'esterno alto di un 4-3-3, perchè Pepito non può essere allontanato dalla porta. Unica salvezza il 4-3-1-2, col colombiano dietro alla "coppia più bella del mondo". Andiamo al terzo lato, la rivincita contro l'Udinese di Guidolin. Ha un bel dire il "simpaticissimo" tecnico veneto: "se era per me Cuadrado rimaneva". Cuadrado ha lasciato Udine (per andare a Lecce, avessi detto...) proprio per colpa di Guidolin. Motivi? Incomprensione, distanza caratteriale, e del resto con Guidolin non è difficile. Cuadrado segna contro l'Udinese, esulta come un pazzo sotto la "Fiesole", si libera di un peso e balla, balla, fino alla "sgozzata" finale. Contento lui...
L'AREA DEL CUADRADO - Altro lato altra corsa. La presenza in tribuna di un osservatore del Barcellona, ma sopratutto del Bayern di Monaco. E qui il discorso cambia. Sappiamo quanto Juan sia ambito da mezza Europa: Barcellona, Bayern, Manchester City, PSG... Chissà se quell'ilarità, quell'entusiasmo misto a frenesia fosse dovuto ad occhi indiscreti che potrebbero spalancargli Paradisi inaspettati. Chi vivrà... Ultimo lato, il meno oscuro, il più genuino: Cuadrado aveva voglia, aveva ritrovato entusiasmo, si sentiva bene e lo voleva far vedere. Così, senza secondi fini, solo per il bisogno di giocare, di divertirsi. Come farebbe qualsiasi bambino. E, se ci pensate bene, il modo di giocare di Cuadrado è simile a quello di un bambino: palla incollata al piede, dribbling ("scartino" si diceva ai giardinetti) tiri in porta. Senza mai passarla, quasi uno dicesse: "Il pallone è mio e gioca chi dico io". Ecco, pensiamo questo: Cuadrado si sentiva bene, aveva voglia di giocare al calcio, e ci ha invitati tutti alla sua festa. Senza dietrologia, senza farsi sangue amaro. Anche perchè, se i "cattivi pensieri" fossero veri, pensate che lui ce lo direbbe?