Basta duttilità controproducente. L'obiettivo di Palladino: uomini giusti, nel ruolo giusto
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La Fiorentina si prepara mentalmente ad affrontare la sfida contro l'Hellas Verona, incassando le critiche costruttive del tecnico Raffaele Palladino. L'allenatore, nel corso della conferenza stampa di ieri, ha sottolineato come serva un altro atteggiamento per affrontare le squadre di un livello inferiore ma allo stesso tempo ha ammesso come alcuni giocatori abbiano fatto fatica a scendere in campo in ruoli "adattati" e che già dal Bentegodi dovremo aspettarci "tanti cambi".
Duttilità controproducente
Una dichiarazione che non si riferisce solo agli interpreti che cambieranno rispetto alla sfida malamente persa in casa contro il Como, ma anche a uno schieramento che, al di là del modulo composto da freddi numeri, cercherà di mettere i giocatori in condizione di rendere al meglio. Palladino ha sempre dichiarato di apprezzare i calciatori duttili, ma questa costante ricerca della duttilità, talvolta ha portato più confusione che benefici.
La difesa a tre e non solo
Le soluzioni al vaglio sono principalmente due, ed entrambe potrebbero partire da un centrocampo con un uomo in più. Ieri è stato espressamente chiesto al tecnico se l'intenzione fosse quella di tornare agli albori estivi, ovvero alla difesa a tre, e la melina dell'allenatore fa pensare che una delle due soluzioni sia proprio quella di schierare tre centrali già contro il Verona. Adesso che Pablo Marì sta bene, schierarlo al centro con ai fianchi due tra Comuzzo, Pongracic e Ranieri, darebbe maggiore spazio sulla fascia a Gosens da una parte e a Dodo dall'altra, magari schermati proprio da una mediana con tre uomini e due punte in avanti. L'altra idea è l'albero di Natale, chiesto a gran voce da una cospicua parte della tifoseria, ma che potrebbe costringere Palladino a schierare contemporaneamente tutti e tre gli attaccanti a disposizione.
Il vestito più giusto
In ogni caso, la ricerca in questi giorni di allenamento, è stata proprio quella di un modello di gioco che possa garantire maggiore adattabilità da parte della rosa a disposizione. I recenti tentativi visti contro il Como hanno sortito un effetto autolesionistico, con il 2-0 finale dettato anche dalla confusione e dalle poche idee mostrate dai giocatori in campo. Contro il Verona la Fiorentina dovrà essere estremamente pratica, dovrà affidarsi nuovamente a Kean ma anche a quella solidità difensiva che ha permesso in autunno di vincere 8 partite di fila.
Alla ricerca della continuità
Palladino è un allenatore in costante evoluzione e maturazione. Ha mostrato già tante volte di non essere un'integralista, qualche volta esagerando da un punto di vista dei cambiamenti. Ora è chiaro a tutti quanto siano importanti i tre punti in palio contro i gialloblu e la speranza, a cominciare dall'allenatore, è che i nuovi siano finalmente pronti per assimilare le richieste e che proprio quei famosi cambiamenti siano gli ultimi da varare per ottenere quella continuità di rendimento necessaria per perdere per strada meno punti possibili. Soprattutto con le squadre da ambizioni e qualità inferiori rispetto a quelle dei viola.
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