CHIARUGI A FV, PER PRANDELLI PERCORSO STRESSANTE. VLAHOVIC COME HAALAND, SU KOKORIN E PIOLI...
"Il suo è stato un percorso difficile e stressante. Quando non riesci a tirare fuori le gambe da una situazione difficile, tutto si complica. Devi cercare di lavorare per trovare ogni volta soluzioni migliori". Sono state queste le parole di Luciano Chirugi, intervistato in esclusiva da FirenzeViola.it in merito all'operato di mister Cesare Prandelli. Il doppio ex di Fiorentina e Milan, che si affronteranno questa domenica, ha aggiunto: "Bisogna riconoscere che quando è subentrato ha preso in mano una situazione per niente facile e per ora ha fatto bene".
Forse qualche giocatore non ha reso come ci si aspettava...
"Alcuni acquisti non hanno rispettato le aspettative. Tipo Barreca, Callejon, e anche Kokorin. Sono delle situazione strane che non hanno permesso al mister di avere a disposizione più soluzioni nei momenti di difficoltà. Non dimentichiamoci che Franck Ribery c'è e non c'è, è in fase alternata. La sua presenza è fondametale per questa squadra. Lo si è visto anche a Benevento, con lui tutto cambia, è un campione che insegna al resto dei compagni. Per tutti è un esempio. Anche Vlahovic lo ha elogiato pubblicamente, sottolineando quanto il francese sia importante per lui, ma soprattutto per tutta la squadra. Lo sta aiutando nella crescita".
A proposito dei "punti interrogativi" di questa rosa, che spiegazione si è dato sul fatto che giocatori come Callejon o Kokorin sono diventati degli oggetti misteriosi?
"E' una domanda che mi pongo anche io. E' normale che si può non essere in condizione, però su Kokorin devo dire che non ho capito che ruolo ha. Ha fatto vedere molto poco. L'ho visto sempre abbastanza fuori dal gioco, per quel poco che lo abbiamo visto, e sicuramente anche per quanto avevano detto molti addetti ai lavori, ci si aspettava molto di più. Callejon, a parte l'assist a Vlahovic nella vittoria col Cagliari, non ha fatto vedere nulla. Mi sembra assurda questa assenza nel gioco, sembra demotivato e scarico. Quando è stato preso pensavo che potesse andare a rimpiazzare Chiesa nella fase offensiva, ma non è stato così".
Da chi si aspetttava di più?
"Kouame ancora non è da Fiorentina, è un ragazzo che deve fare ancora tanta esperienza, come dall'altra parte lo stesso Leao. Il mister è stato bravo a scoprire Eysseric che ha mostrato qualcosa di interessante ma qualcuno in campo deve dimostrare ancora tanto di più".
Vlahovic è una delle "vittorie" di Prandelli...
"Sì. C'è grande merito di Prandelli, soprattutto nell'averlo confermato. In Europa, insieme ad Halland, è uno dei giovani che ha fatto meglio. Il terzo gol che ha fatto a Benevento è stato un capolavoro, di tecnica e caparbietà. Devo dire complimenti a entrambi, sia al ragazzo che sta facendo vedere cose straordinarie e anche a Prandelli per aver deciso di puntare su di lui".
Ora arriva il Milan dell'ex Pioli...
"Un test provante per la Fiorentina che non si può dire tranquilla. Tra l'altro fu proprio Pioli a lanciare Vlahovic nella mischia a San Siro contro l'Inter. Per quanto riguarda il Milan, i punti che ha perso in queste ultime giornate, li vorrà recuperare partendo da domenica. E' evidente che gli infortuni non hanno aiutato. Il faro della squadra è Ibrahimovic e quando ti manca un giocatore come lui, diventa molto difficile trovare un sostituto. Pioli verrà a Firenze con la voglia di vincere, ma troverà una Fiorentina che vuole allontanarsi al più presto dalla zona calda. Pioli ha fatto un gran lavoro, dimostrando di essere qualificato e pronto per le squadre con ambizioni importanti".
Invece sulla panchina viola chi vede candidato per la prossima stagione?
"Dirlo ora è estrememente difficile. Quando si vociferava di Gattuso o Sarri, penso che tutte quelle voci non abbiano giovato lo spirito del gruppo e neanche il condottiero Cesare Prandelli. Chi sarà non lo so. In questo momento mi auguro solo che Prandelli riesca a fare il suo lavoro e riesca a portare a termine il suo compito. All'inizio quando è stata costruita questa squadra mi sembrava che fosse quadrata. Invece Prandelli si è trovato di fronte ad una situazione in cui doveva cercare di cambiare assetto e interpreti molte volte per migliorare la situazione".