LAURINI A FV: "PARISI DOVREBBE PARTIRE, KAYODE INVECE SI TIENE. GOSENS MEGLIO DI BIRAGHI? SONO DIVERSI"

21.10.2024 20:00 di  Ludovico Mauro   vedi letture
LAURINI A FV: "PARISI DOVREBBE PARTIRE, KAYODE INVECE SI TIENE. GOSENS MEGLIO DI BIRAGHI? SONO DIVERSI"
FirenzeViola.it
© foto di Federico De Luca

È tornato a giocare da poco e proprio in Toscana, nel campionato di Promozione a Pietrasanta, quella che ormai è casa sua - moglie e figli provengono da lì -. Vincent Laurini si è rimesso le scarpe da gioco e lo ha raccontato in esclusiva a FirenzeViola.it, con cui ha analizzato in profondità anche la Fiorentina, maglia che ha vestito per due stagioni tra il 2017 e il 2019 e che segue sempre da vicino: “Mi ha spinto la passione - esordisce sul suo ritorno in campo -, il calcio è stato tutta la mia vita fin da bambino. Avevo staccato per due anni, però mi era tornata la voglia di stare in campo. Seppur in campionato minore, ho avuto questa opportunità tramite un ragazzo che fa a Lucca il corso da allenatore insieme a me, mi ha detto: “Perché non torni a giocare?”. Gli ho risposto di farmi chiamare e così è stato, la cosa è andata così veloce che in due giorni avevo già firmato”.

E la Fiorentina? Ci è sempre legato?
“Certo, la Viola la seguo sempre con piacere. Mi sta piacendo, è veramente una bella squadra che sta trovando il ritmo. Tralasciando la vittoria di ieri, bellissima, stanno facendo un bel percorso e gli auguro il meglio”.

Come la vede fin qui?
“Sono cambiati tanti elementi, l’allenatore in primis. E quando cambia la guida, la squadra deve sempre adattarsi a chi arriva in panchina. Ma ce la stanno facendo, è un buon cammino dopo le difficoltà iniziali. Poi il campionato è lungo, in Conference ci sono state due finali e mi auguro che quest’anno vada meglio”.

Lei faceva l'esterno a destra. Quest'anno sta crescendo vistosamente Dodo.
"Dodo non lo scopriamo noi. Era un giocatore forte già prima, l’impatto con l’Italia è sempre duro per gli stranieri e anche lui ha avuto qualche difficoltà iniziali. Ma è un terzino molto molto forte, ha anche imparato a difendere meglio. Si vedono infatti i risultati, la Viola ha davvero un terzino forte”.

Chi ne sta pagando, però, è Kayode.
"Kayode mi è sempre piaciuto, farà una grandissima carriera. Gli sbagli ci stanno, capitano e a maggior ragione a quell’età. Spero che possa recuperare e a esplodere perché vedo davvero tanta potenzialità”.

In estate aveva avuto offerte. Visto il poco impiego e tenendo conto del valore di mercato, penserebbe a una cessione?
“Domanda difficile, alla quale penserà la società. Fosse per me, un giovane così forte si tiene. Può diventare un terzino da 10 anni ad alti livelli, e ce l’hanno in casa. Ma capisco che Dodo sia in forma e sia dura togliergli il posto. Io comunque non lo cederei, non prenderei in considerazione questa ipotesi”.

Sull'altra fascia invece chi sta soffrendo il momento è Biraghi, con cui ha giocato insieme.
“Cristiano lo conosco molto bene, so che in questo momento vorrebbe giocare. Ma lui a Firenze ha sempre fatto bene, il suo l’ha sempre fatto, nonostante il tifo sia stato diviso. Ma le sue sono state grandissime annate, ora sta giocando poco ma mi auguro possa ritrovare la continuità. Ma sono dinamiche del mister, bisogna adattarsi a cosa decide l’allenatore”.

Se la sente di dire che Gosens è migliore?
“Non penso. Sono giocatori diversi, difficili da valutare. Possono entrambi portare qualcosa alla squadra, e lo faranno durante l’anno”.

Invece della parabola di Parisi che idea si è fatto?
“A me Parisi è sempre piaciuto, fin da Empoli, dove era destinato a una grande carriera e penso che la farà ancora. Nel calcio però è così, viene da un periodo in cui ha giocato meno anche per competizione con Biraghi, ci sono tante cose che entrano in ballo. Spero per lui però che possa trovare continuità, anche perché sono in tre nello stesso ruolo e non è facile starci”.

Ieri ha anche trovato il gol, non da poco visto il periodo.
“L’impatto con la Fiorentina non è facile per nessuno. Cambia tutto, ci sono altre pressioni, altro livello. Ha fatto fatica all’inizio in un altro modo di giocare, poi magari ti capita un’opportunità e non fai bene e stai fuori per tanto tempo. Non è facile. Sono contento tra l’altro che abbia fatto gol ieri, è stato liberatorio per lui”.

Valuterebbe, a differenza che per Kayode, la cessione?
“Sicuramente, anche dentro di lui c’è voglia di giocare. Sapendo che è il terzo e che è dura trovare spazio, io fossi in lui andrei a giocare altrove. Perché a 24 anni sei il candidato principale per andare via, vista la situazione in quella catena”.

A Firenze ha incrociato anche Milenkovic, come ha vissuto il suo addio in estate?
“A me ha sorpreso. Non l’avrei mai detto, dopo tanti che era lì da leader della difesa. Averlo venduto così mi ha lasciato un po’ spiazzato, era un ragazzo con tanta esperienza e disfarsene così dispiace. Nikola è un giocatore forte e a Firenze ci stava molto bene”.

Infine Sottil, altro ragazzo con cui ha giocato proprio in viola.
“A me Riccardo faceva veramente incazzare. Gli dicevo sempre: “Ma lo vuoi capire che sei forte? Fisicamente sei potente, hai l’uno contro uno... hai tutto”. Deve solo stare sul pezzo, gli manca quello scalino lì per poter esplodere. Però è arrivato il momento che esploda, si deve rendere conto già ora che può fare molto molto di più”.

Commisso ha detto di voler migliorare il 7° e 8° posto. È fattibile?
“Lo spero per loro, Firenze ce l’ho nel cuore e voglio arrivino più in alto dell’anno scorso. Il campionato è lungo e la coppa è appena iniziata, ma la squadra ha intrapreso il cammino giusto e spero che ce la possano fare”.

In conclusione, un ricordo particolare del periodo in viola?
“Quegli anni lì si stava bene, soprattutto il primo anno in cui avevamo fatto bene. Si andava al campo davvero con piacere, facevamo grazie al mister tante grigliate al campo con le famiglie. È stato un anno bellissimo, nonostante l’episodio di Davide che fu un evento che ci unì ancora di più”.